Lost Girls: Una madre contro il sistema #Netflix

Lost Girls, diretto da Liz Garbus e interpretato da Amy Ryan, è un film Netflix che racconta la storia vera di Mari Gilbert, una madre che si batte per trovare sua figlia Shannan, scomparsa misteriosamente a Long Island.

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Frustrata dalla superficialità della polizia, Mari decide di prendere in mano la situazione e si unisce alle famiglie di altre ragazze scomparse. Insieme, fanno pressione sulle forze dell’ordine per ottenere un’indagine più approfondita. La tenacia di Mari porta alla scoperta di una serie di crimini irrisolti: l’omicidio di diverse giovani prostitute, per mano di un serial killer soprannominato “il killer di Long Island”.

Lost Girls è un film toccante e straziante che mette in luce la forza di una madre disposta a tutto per sua figlia. È anche un atto d’accusa contro un sistema che ha ignorato le vite di queste donne marginalizzate.

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Lost Girls si basa sulla scomparsa e morte di Shannan Gilbert e le indagini che hanno rivelato una serie di omicidi di giovani ragazze a Long Island.

Lost Girls non è solo un film, ma la drammatica rappresentazione di una serie di eventi realmente accaduti negli Stati Uniti a partire dal 2010. La sceneggiatura si basa sull’omonimo libro di Robert Kolker, che a sua volta trae spunto dalla cronaca nera di un caso giudiziario irrisolto che ha sconvolto l’America. Al centro della storia non c’è il serial killer, la cui identità rimane un mistero, ma le sue vittime e le loro famiglie. Una scelta precisa, volta ad accendere i riflettori sulle loro vite spezzate e sulle ingiustizie subite.

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Mari Gilbert, interpretata da Amy Ryan nel film, è la madre di Shannan, una giovane donna scomparsa misteriosamente a Long Island. Di fronte all’inerzia della polizia, Mari si fa portavoce di una battaglia contro il sistema, unendosi alle famiglie di altre ragazze scomparse nella stessa zona. La tenacia di queste donne porta alla luce una serie di crimini efferati: diverse prostitute uccise da un serial killer soprannominato “il killer di Long Island”. La loro lotta per la verità non solo smuove le coscienze, ma mette in luce le carenze del sistema giudiziario americano.

Shannan Gilbert, escort di 24 anni, scompare nel 2010. L’ultima traccia di lei risale a casa di un cliente, Joseph Brewer. La sua chiamata al 911 lascia presagire un pericolo imminente. Nel dicembre dello stesso anno, il corpo di Shannan viene trovato insieme ad altri 3: Melissa Barthelemy, Amber Lynn Costello e Megan Waterman. Tutte prostitute, tutte con un passato su Craigslist. Nel 2011, altri resti emergono a Gilgo Beach, portando il numero di vittime a 10. Si presume un serial killer, le cui prime due persone sospettate, Brewer e Pak, vengono poi scagionate. La caccia al killer di Long Island, che ha terrorizzato la comunità di New York, rimane ancora aperta.

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Il docu-film, tratta da un libro purtroppo disponibile solo in inglese, offre uno sguardo agghiacciante su una serie di tragiche scomparse e sull’incompetenza della polizia. Le vittime, considerate ai margini della società, sono state ignorate per troppo tempo, lasciando le loro famiglie a lottare per la giustizia. Il film non solo denuncia le mancanze delle autorità, ma dà voce alle famiglie distrutte dal dolore e dalla frustrazione. Le loro testimonianze accorate sono un potente atto d’accusa contro un sistema che ha fallito nel proteggere i cittadini più vulnerabili.

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