Recensione “Oltre” di Antonio Picciallo

«Oltre» è una raccolta di racconti imperniata sulla scoperta che le cose e gli eventi portano in sé un significato che trascende la pura e semplice materialità e constatazione. La prima storia narra dello stupore di un bambino, all’inizio nelle vicende quotidiane e poi dinanzi al panorama che gli si svela oltre il crinale della montagna. Individuare un oltre nell’elemento che può creare solidarietà tra un uomo e un randagio, o in ciò che può associare le disparate cose che si possono trovare in una discarica. O nel desiderio di vita che governa il caos, o nel prendere coscienza della necessità di ricostruire un’umanità in frantumi che ha perso l’immagine di se stessa. Impresa, quest’ultima, impossibile da portare a compiutezza da soli (“Il vaso di creta”). “Il sapore del mandarino” è un breve percorso filosofico di un padre che insegna al suo piccolo figlio ad andare all’essenza delle cose. Il vero filo conduttore delle nove storie è l’amore che si rende concreto in un avvenimento o una persona che dà alla vita una svolta decisiva, una diversa prospettiva, un nuovo orizzonte, definitivo ed eterno.

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Titolo: Oltre
Autore: Antonio Picciallo
Editore: Dialoghi
Genere: Raccolta di racconti
Data pubblicazione: 1 Ottobre 2023
Voto: 4.5/5

Classificazione: 4.5 su 5.
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Recensione

Ben tornati a tutti lettori, oggi torno a scrivere per parlarvi di una raccolta di racconti “Oltre” di Antonio Picciallo e ringrazio la casa editrice Dialoghi per la possibilità di lettura.

Oltre è una raccolta di racconti che ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, a cogliere il significato profondo che si cela in ogni evento e in ogni oggetto. La scoperta di questo “oltre” può avvenire in modi diversi, come ci mostrano le nove storie narrate.

La prima storia ci porta ad assistere allo stupore di un bambino che, dapprima nelle semplici vicende quotidiane e poi dinanzi al panorama mozzafiato che si dispiega oltre il crinale di una montagna, impara ad aprire gli occhi alla bellezza e alla vastità del mondo.

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In altri racconti, l’oltre si manifesta nella scoperta di un legame inaspettato, come quello che si crea tra un uomo e un cane randagio, o nella capacità di trovare un filo conduttore tra gli oggetti disparati che si accumulano in una discarica. In entrambi i casi, l’elemento che accomuna è la speranza di una rinascita, di un nuovo inizio.

Di fronte al caos della vita, l’oltre può assumere la forma del desiderio di vita stesso, che spinge l’uomo a cercare un ordine e un senso. Oppure, può rivelarsi nella presa di coscienza della necessità di ricostruire un’umanità frammentata, che ha smarrito la propria identità. Un’impresa ardua, come sottolinea il racconto “Il vaso di creta”, che difficilmente può essere compiuta da soli.

In “Il sapore del mandarino”, un padre accompagna il figlio in un breve percorso filosofico, insegnandogli a guardare oltre le apparenze e ad andare all’essenza delle cose.

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Tra le storie di “Oltre”, quella che ha risuonato più intensamente nel mio animo è senza dubbio l’ultima, “Dove abita il bene”. In essa, una delicata farfalla giallo-ocra si libra in volo, simbolo leggero eppure eloquente di come l’amore per ciò che abbiamo perduto non si dissolve nel nulla, ma assume una nuova forma, eterea e immortale. L’immagine della farfalla, con le sue ali delicate che battono nell’aria, evoca un senso di libertà e di speranza. La sua colorazione giallo-ocra, calda e vibrante, richiama alla mente la luminosità del sole e la vitalità che pervade ogni essere vivente. Il suo volo, libero e leggiadro, rappresenta l’ascesa verso un cielo infinito, dove il dolore si placa e l’amore assume una dimensione eterna. In questa suggestiva rappresentazione, l’autore ci offre una visione consolatoria del dolore e della perdita. Ciò che amiamo, anche se non è più presente nella nostra vita terrena, non svanisce completamente. La sua essenza si trasforma, si eleva in una dimensione superiore, dove continua a esistere e a nutrire il nostro animo.

La farfalla giallo-ocra diventa così un simbolo potente e universale: un messaggero di speranza che ci ricorda come l’amore, in tutte le sue forme, non può essere mai cancellato. La sua presenza silenziosa e rassicurante ci accompagna nel nostro viaggio, donandoci la forza di affrontare le sfide e di guardare al futuro con rinnovata fiducia.

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Quando vorrai incontrarmi, guarda dentro il tuo cuore, lì mi troverai. Ricorda: nulla va perso di ciò che abbiamo amato!

Il vero filo conduttore che lega le nove storie è l’amore, che si manifesta in un evento o in una persona capace di dare alla vita una svolta decisiva, una nuova prospettiva, un orizzonte inedito, definitivo ed eterno. Oltre: un invito a vivere con occhi nuovi, a cogliere la poesia nascosta nel quotidiano e a lasciarci guidare dall’amore verso un futuro migliore.

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