Giovanni Oro: “Vorrei solo che le mie storie siano lette e apprezzate” #Intervista

Ben tornati a tutti lettori, oggi sono qui per l’intervista all’autore della saga Xipe, Giovanni Oro.

Giovanni Oro è nato a Palermo nel 1982, laureato in Storia Contemporanea all’università di Bologna, negli ultimi anni ha lavorato come traduttore dall’inglese e guida turistica. Vive a Ponti sul Mincio in provincia di Mantova, con la mia compagna Stefania e tre gatti.

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Quali sfide hai dovuto affrontare nei tuoi romanzi?

Per questi tre, direi la struttura stessa, tre libri che raccontano tre storie parallele, che però in qualche modo si uniscono tra di loro formando le tessere di un puzzle che si conclude alla fine pur provando a fare in modo che ognuno dei tre libri abbia una sua autonomia, è un idea strana, ma dettata dalla necessità della storia, perché o facevo così, oppure mi ritrovavo con tre libri con undici o dodici personaggi narranti, un qualcosa che francamente credo sarebbe stata indigeribile, ma questa era la storia che avevo in mente e ho deciso di perseguirla. In generale, beh, quando uscirà un certo libro, fra un paio d’anni ne riparliamo.

Cosa trovi più gratificante nello scrivere?

Sarà banale, ma semplicemente mi piace creare storie, adoro perdermi nel mio mondo e staccarmi completamente cercando di creare qualcosa che sia mio.

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Parlando della saga Xipe, come è nata l’idea?

I libri in realtà sono nati Tanto Tempo Fa in una Galassia Lontana Lontana, come una fanfiction di guerre stellari, ma abbastanza rapidamente la storia ha iniziato a prendere una sua vita propria e così arrivati a un certo punto ho deciso semplicemente di cancellare ogni riferimento alla saga, e creare dalle basi qualcosa di diverso, e focalizzandomi su quelli che sono gli aspetti di una storia che mi interessano di più ovvero la guerra e la storia. In pratica arrivati a un certo punto mi sono reso conto che la storia che avevo in mente più che guerre stellari per molti aspetti iniziava a ricalcare alla lontana la Prima Guerra Mondiale, e una volta preso atto di questo, semplicemente ho deciso di proseguire in quella direzione.

Leggendo la saga, si nota sin da subito un grande lavoro a monte di organizzazione dei vari scenari e delle sottotrame. Puoi spiegare ai nostri lettori quale sia il tuo processo di scrittura e come ti organizzi per scrivere?

Per scrivere seguo un processo abbastanza consolidato e relativamente semplice sebbene possa sembrare laborioso. Per prima cosa scrivo su un quaderno una prima bozza della trama generale in non più di una pagina, stabilendo quali e quanti saranno i personaggi narranti di cui ho necessità, dopodiché sempre nel quaderno traccio in poche righe quale dovrà essere l’arco narrativo del singolo personaggio narrante, decidendo in primo luogo quale sarà il suo finale. Dopo di ché inizio a creare la struttura base del libro, scrivendo sempre nel solito quaderno in due righe gli eventi del personaggio narrante per ogni singolo capitolo collegandole in maniera consequenziale, se mi blocco in un punto, avendo comunque stabilito già il finale vado a ritroso dalla fine stabilendo i passaggi logici. Fatto tutto ciò si inizia a scrivere la prima stesura, completata la quale metto il volume a riposo per un paio di mesi, quindi lo leggo ad alta voce e passo alla seconda stesura, quindi viene inviato ai Beta Reader e una volta fatte le correzioni necessarie, dopo un altro paio di mesi di riposo, nuova lettura ad alta voce e poi è pronto per l’editing. Questa è la versione standard, ma ciò non toglie che non possa arrivare a riscritture più lunghe a seconda se trovo necessità di cambiare qualcosa.

Quale scena o personaggio hai amato maggiormente scrivere? Se devo scegliere un personaggio, uno solo quello è indubbiamente Valeria Antares, è difficile spiegare il perché senza rivelare troppo, ma è un personaggio che mi piace scrivere, nonostante alcune volte possa essere testarda e frustrante, e come scena credo che tutto ciò che è lei si racchiuda in una scena a metà libro, con lei seduta al davanzale di una finestra mentre fuori piove che credo ne racchiuda tutta l’essenza, sebbene il mio brano preferito, non solo suo, ma tra tutti quelli scritti in tutti e tre i libri, è nel finale e riguarda una camminata nel fango, che è uno di quei brani di cui sono particolarmente orgoglioso.

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Quale dei tuoi romanzi pensi sia il più riuscito?

Di questi tre, sicuramente il terzo, in senso assoluto beh, dovete ancora leggerlo.

Le tematiche da te affrontare sono svariate, come scegli cosa sviluppare e/o inserire?

Alcune volte lo decido in anticipo, ad esempio il rapporto tra uomo e guerra, o la religione, sono argomenti che vengono inseriti già in fase preparatoria, per tutti gli altri dipende da quello che i personaggi hanno già dentro e all’improvviso all’interno di un dialogo viene fuori una frase che mi porta a riflettere su un particolare argomento e da li a cercare di svilupparlo.

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La Saga allo stato attuale è arrivata al terzo volume, puoi darci qualche anticipazione?

Cercando di rimanere sul vago e sperando di incuriosirvi, banalmente dopo la guerra c’è il dopoguerra, il mondo si espanderà allontanandosi da Xipe, ci saranno nuovi pianeti, nuovi personaggi nuovi temi. Vedrete altre caste ralt e come reagiscono a ciò che è successo su Xipe, ma anche come l’Impero cerca di riprendersi mentre nuovi movimenti politici cercando di prendersi la scena, vedrete criminali e assassini, andremo in luoghi inaspettati (fate attenzione al numero 6 quando uscirà) vedrete come cose che in questi tre libri sono sembrate tutto sommato piccole cose che forse si sono anche risolte invece diventare enormi problemi per alcuni dei personaggi. Vedrete come personaggi irrilevanti in questi tre libri, che vengono nominati, o compaiono in una sola scena in realtà diventino di capitale importanza, perchè a volte anche solo uno scambio di battute mentre si fuma una sigaretta può influire profondamente nella visione del mondo di una persona. 

Qual è il tuo sogno letterario?

Vorrei solo che le mie storie siano lette e apprezzate, forse è banale, o forse è solo un illusione, ma in fondo è l’unica cosa che vorrei.


Grazie mille all’autore per questa piacevole chiacchierata.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Andre ha detto:

    Ho letto il primo volume e le dinamiche del popolo ralt mi sono sembrate molto ben struturate!

    Piace a 1 persona

    1. Muaty ha detto:

      vedrai procedendo, l’autore riserverà parecchie soprese anche dal punto di vista dei Ralt

      "Mi piace"

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