Terzo piano | Marta Bonucci

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Gli abitanti di una palazzina, in una piccola città come tante, vivono le loro vite in un’apparente serenità. La quiete che teneva incollati i loro equilibri viene spezzata da una terribile alluvione. Riuniti in modo coatto al terzo piano, i loro rapporti subiscono la tensione dettata dagli eventi e la situazione precipita definitivamente quando bussa Mauro, l’inquilino del primo piano, un ex anarchico che ha da poco finito di scontare la sua pena detentiva. Un racconto in cui i temi sociali e morali – inclusione, emarginazione, perdono – vengono affrontati con una scrittura in cui la narrazione si fa sempre più concitata, in perfetta armonia con il ritmo dell’alluvione.

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In Terzo piano vengono analizzati al microscopio tutti i difetti di una società aggrappata al proprio benessere, troppo egoista e pigra per sforzarsi di andare oltre le apparenze e mettere a repentaglio il proprio status quo. Un delicato inno all’empatia verso gli ultimi.

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Austin Dove ha detto:

    figo
    i disaster plots possono dare adito a cose interessanti, ecco spero che il tutto non sfoci nelle solite dinamiche di gruppo con tutti che strillano e uno aggressivo che si scopre il macellaio del gruppo

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