
Claudia Spinetti, in arte Vera, nasce e cresce a La Spezia, circondata dal sole e dal mare.
Il suo amore per la musica nasce molto presto, ascoltando le voci di Whitney Houston e Sting; frequenta il liceo classico musicale della sua città e poi si trasferisce a Londra per studiare musica.
Tornata in Italia decide di iniziare il percorso in conservatorio e si iscrive alla triennale di canto a Genova, questo le permetterà di affinare la tecnica vocale e la conoscenza dell’armonia e della composizione.
Negli anni ha partecipato a molti concorsi ma ha deciso di concentrare la sua attività sulla composizione di brani inediti che le permettono di esprimere la sua personalità artistica.
Le sue influenze vanno dal pop all’elettronica e il suo primo singolo Work è proprio un’espressione di questo, è un brano electro-pop che celebra l’importanza di lavorare su se stessi per migliorare il pianeta e ciò che ci circonda.
Attualmente Claudia sta lavorando ad altri brani nel suo home studio.
Ben tornati lettori, come avrete capito, oggi abbiamo un ospite speciale con noi, Di seguito vi lascio i link per ascoltare il Brano su Spotify e Amazon Music Unlimited. Inoltre l’artista ha messo a disposizione qui l’ascolto in modalità Free per tutti voi.
Intervista esclusica:
Ben arrivata in muatyland.com Claudia o forse dovrei dire Vera….partiamo proprio da questo, dalla scelta del suo nome d’arte. Un nome importante, sicuramente con un significato d’impatto. Perché
questa scelta?
Buongiorno, intanto volevo ringraziarti per avermi dato questa possibilità di fare due chiacchiere con te. La scelta del nome è stata una specie di folgorazione, stavo camminando per la strada e mi è venuto in mente questo nome, mi sono resa conto da subito che era perfetto per me, per descrivere ciò che sono e ciò che voglio trasmettere con la mia musica. Mi hanno sempre definito una persona ‘’troppo sincera’’ e ora questo ‘’troppo’’ ho voluto trasformarlo in qualcosa di positivo, che mi fa sorridere.
Torniamo invece ora agli albori, lei è una giovane cantante, con una formazione accademica presso un prestigioso Conservatori
di Musica ligure. Quando è arrivato l’amore per la musica? Come è
iniziata la sua formazione musicale?
Credo che l’amore per qualcosa arrivi senza che tu te ne accorga. Il mio amore per la musica c’è sempre stato, ricordo che già a sei anni ero indecisa se fare la cantante o la veterinaria e negli anni direi che mi sono schiarita le idee. Mi sono iscritta in conservatorio per studiare armonia, composizione e tutto ciò che si cela dietro la musica. Perché la musica è anche quello, studio, conoscenza, creazione.
E’ da poco uscito il suo singolo “Work”: come è nato questo
progetto? Come si è concretizzato? Potrebbe illustrarlo ai nostri lettori?
Allora, il testo è nato da solo, quasi tutto di getto e mi fa strano perché ho sentito dire molte volte questa cosa da altri artisti e non pensavo fosse possibile.
Comunque ho scritto prima il testo e poi l’ho adattato ad un giro di accordi che avevo composto tempo prima. Come ha sempre detto uno dei miei professori in conservatorio ‘’non buttate via niente, non si sa mai quando potrà tornare utile’’.
E’ un testo molto importante per me, parla di come possiamo migliorare noi stessi in modo da prenderci cura del nostro pianeta, un tema che mi sta molto a cuore.
Naturalmente non ho fatto tutto da sola, ho contattato Michele Mascis, l’arrangiatore del brano, che ha capito subito il mood che volevo trasmettere, e poi siamo andati in studio a registrare.
Ha realizzato un grande sogno con questo singolo, quali altri sogni nel cassetto spera di poter realizzare nel suo prossimo avvenire?
Si, è stato un sogno per molto tempo che finalmente sono riuscita a realizzare ma è solo l’inizio e ci sono molte cose che vorrei fare.
Un sogno nel cassetto che spero prima o poi di realizzare è quello d scrivere un pezzo per una colonna sonora; mi ha sempre affascinato come la musica riesca a sposare le immagini rendendole ancora più forti e coinvolgenti.
Qual è il suo rapporto con il pubblico? Come vive la performance live?
Con il pubblico ho un buon rapporto, mi piace parlare di musica e avere feedback dalle persone che mi ascoltano, è un modo per crescere, anche se la tua musica può non piacere.
La performance live per me è qualcosa di molto intimo, un rapporto di amore e odio, da un lato mi da forza mentre dall’altro tira fuori la mia timidezza naturale.
Come si vede tra 10 anni?
Onestamente cerco di vivere il presente, cerco. La mia mente spesso si perde a fantasticare sul futuro e su cosa voglio ma dato che il futuro è il frutto di ciò che facciamo oggi, provo a lavorare bene nel qui e ora senza pensarci troppo.
Quali aspettative ha per il futuro? Come vede invece il panorama
musicale italiano?
Il panorama della musica italiana è molto più variegato rispetto ad una volta, si muove verso qualcosa di nuovo e ci sono tanti artisti interessanti. Mi piacciono molte le influenze straniere che hanno rinvigorito la nostra musica senza snaturarla. In un certo senso è quello che sto provando a fare con la mia musica.
Per seguire Vera: