Intervista ad Ambra Lo Faro “Il jazz rappresenta la parte meno controllata di me”

Ambra Lo Faro è una cantante, violinista, pianista e chitarrista di derivazione jazz. Ambra è nota al grande pubblico come “Mafy” di Disney Channel: ha lavorato in Italia e negli Stati Uniti come attrice e cantautrice, interpretando alcune tra le colonne sonore più note ai suoi coetanei come “High school Musical” e “Il mondo di Patty”. Nel 2014 suona per Quincy Jones a Los Angeles.

Pictures made by Mauro Vignati
Buongiorno Ambra la ringraziamo per aver accettato di essere intervistata da noi, vorremmo iniziare chiedendole come si è avvicinata al mondo della musica, della recitazione e della televisione?

Grazie a voi per aver chiesto di intervistarmi. Arrivo da una famiglia di musicisti, papà ha sempre suonato, e mamma sempre cantato. Sono stata fortunata ad avere a portata di mano la mia più grande passione. Ho iniziato a cantare a 4 anni, a suonare ad 8, e la televisione era il collante perfetto per mescolare più arti insieme.


Lei è polistrumentista, suona infatti il pianoforte ed il violino oltre ad essere una bravissima cantante ed è pluri diplomata presso il conservatorio di musica. Come l’insegnamento della musica classica e la musica classica in generale hanno influenzato ed influenzano le sue performance in ambito jazzistico? Quando è arrivata la svolta ed il passaggio al jazz rispetto ai suoi studi di impostazione classica?

Penso che la musica classica sia una delle colonne portanti della mia vita, e la base più forte per un musicista. Non posso non ricordarmi della palestra più grande per me, il Conservatorio, ad ogni live, anche se jazz. Il jazz rappresenta la parte meno controllata di me, che senza il rigore e la disciplina della musica classica non esisterebbe penso, nella mia testa.


Lei e anche laureata in ingegneria meccanica, come è riuscita a portare avanti parallelamente questi due studi tanto impegnativi e come questi due lati che possono sembrare agli antipodi convivono ed interagiscono nella sua quotidianità?

Ho scelto di non scegliere fra il mio lavoro da ingegnere, e la mia vita da musicista. Queste due mie strade scorrono parallelamente senza mai disturbarsi, l’una ha bisogno dell’altra. Non lavoro bene se ho solo una cosa da fare, sono una persona che ha bisogno di continui stimoli. E la mia personalità ha bisogno del palco tanto quanto della calcolatrice. In ugual misura raccolgo le sfide e le soddisfazioni di questi due mondi così diversi.


Lei ha partecipato alla trasmissione di Disney Channel “Quelli dell’intervallo” cosa può raccontarci di questa esperienza vissuta in età adolescenziale? Come l’ha formata rispetto alla donna che è oggi? Come è stato essere una ragazza che frequentava il liceo ed il conservatorio e parallelamente avere questo impegno lavorativo?

I miei amici più cari ricordano le mie vasche in centro, negli anni delle scuole superiori, gli autografi, le foto.. in un mondo in cui facebook, instagram, non esistevano ancora. Per lo meno non con il successo di oggi.

Penso di aver avuto l’adolescenza che ogni ragazzo avrebbe voluto. E me la sono goduta con la spensieratezza giusta, senza mai dimenticarmi dei miei studi.


Lei ha anche la Green Card americana, quando è arrivata in lei la volontà di ottenerla e perché?

I miei anni a Los Angeles mi hanno fatto avvicinare molto alla cultura USA. L’America è il paese che mi ha permesso di sognare, ed amo molte cose degli Stati Uniti.


Negli ultimi anni ha viaggiato molto negli Stati Uniti ed ha incontrato personaggi di spicco nell’ambito musicale, com’è stato vivere queste esperienze? Può raccontarci qualche aneddoto?

Ho lavorato a Orlando, New York, Los Angeles; insieme ad alcuni dei più famosi di oggi: Miley Cyrus, i Jonas Brothers, Selena Gomez, Jesse McCartney. Jesse è diventato un amico, sua madre Ginger la mia manager. A 16 anni, cenare davanti al tuo idolo è un’emozione incredibile! Ho imparato tanto, e sono felice di aver vissuto tutte queste esperienze così insolite, e importanti. Penso che l’aneddoto più bello sia stata la serata di musica a suonare il pianoforte a casa di Quincy Jones, cantando Georgia on my mind. Penso l’esperienza musicale più emozionante della mia vita.


La sua cantante di riferimento?

Aretha Franklin.


Attualmente suona con varie formazioni strumentali, potrebbe illustrarci i vari progetti musicali che sta portando avanti?

Le mie formazioni vanno dal duo al sestetto. Dallo Swing, alla funky music. Il filo conduttore è sicuramente la mia direzione sempre molto bluesy. Ho l’opportunità di suonare con musicisti straordinari, bravissimi e umanamente unici. Ogni giorno sul mio canale instagram si trovano tutti i live, e su ambralofaro.com nella sezione “show” tutte le prossime date.


I suoi prossimi impegni dove la porteranno?

Sono reduce da un tour in Toscana per alcuni eventi privati di Americani, e nelle prossime date toccherò Voghera, la provincia di Brescia, Milano, Londra, e molte molte altre città.


Quali sono le sue aspettative per il futuro della musica in Italia?

Mi piacerebbe che si esplorassero più contaminazioni. Oggi ascolto molti brani pop-melodici, melodie non troppo originali, armonie poco ricercate. Sarebbe bello “sporcare” il nostro stile, con influenze jazz, blues. Alcuni artisti in Italia in passato lo avevano già fatto, ricadendo però dopo poco nella solita “canzone italiana”, da lacrima per intenderci. Mi piacerebbe che la musica tornasse a lasciare emozioni positive, energie di ottimismo, anzichè di depressione. Mi sbaglio? 😉


Quali esperienze vorrebbe poter fare negli anni a venire? Quali obiettivi spera di raggiungere da qui a 5 anni?
Sto preparando tutto per un blog su youtube dove la gente possa ascoltare musica insieme a me, commentandola in maniera tecnica. Sarebbe bello creare una community di asc​oltatori consapevoli.

 

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