Dopo anni di attesa, la nostra eroina preferita è tornata. Ma dimenticate la ragazza goffa e ossessionata dalle calorie che cercava disperatamente l’amore nei corridoi di una casa editrice. In Bridget Jones: Un amore di ragazzo, ritroviamo una donna diversa, più matura, ma con lo stesso, inconfondibile spirito che ci ha fatto innamorare di lei vent’anni fa.

Ritroviamo Bridget in una fase della vita completamente nuova. È una madre single che cerca di destreggiarsi tra i compiti dei figli, le chat dei genitori a scuola e una carriera che continua a regalarle siparietti imbarazzanti. La sua vita viene scossa dall’incontro con un uomo molto più giovane di lei (interpretato da un carismatico Leo Woodall), che la spinge a rimettersi in gioco. Tra vecchi amici che non l’hanno mai abbandonata e nuove sfide tecnologiche (sì, Bridget alle prese con i social media è esattamente come ve l’aspettate), la nostra protagonista dovrà capire cosa significhi davvero “andare avanti”.
Ciò che mi ha colpita profondamente di questo film non è stata solo la risata facile – che pure non manca mai – ma i significati intrinsechi che si celano dietro ogni gag. La narrazione affronta con estremo coraggio l’elaborazione del lutto, ponendoci davanti al dilemma di come si possa ricominciare a vivere e amare quando il cuore sembra rimasto incastrato tra i ricordi del passato.
Allo stesso tempo, la storia sfida apertamente i pregiudizi legati all’età, celebrando la riscoperta di sé e la bellezza di sentirsi ancora desiderate e vitali a cinquant’anni, in una società che troppo spesso vorrebbe rendere le donne invisibili dopo una certa soglia. Il tutto si intreccia con il racconto della genitorialità moderna, fatta di caos, amore incondizionato e di quella costante, umanissima sensazione di non essere mai madri abbastanza “perfette”.
Personalmente, ho adorato questa pellicola. Mi ha colpita per come riesce a bilanciare momenti di autentica commozione con quella leggerezza disarmante che è il marchio di fabbrica della saga. È un connubio perfetto: il film non ha paura di toccare corde malinconiche, ma lo fa sempre con quel pizzico di autoironia che ci ricorda che, nonostante tutto, si può sempre inciampare con eleganza (o senza).
È un film che parla di resilienza. Ci insegna che non è mai troppo tardi per riscrivere il proprio diario e che la felicità non è un traguardo statico, ma un caos bellissimo da vivere giorno dopo giorno. Insomma, è in pieno stile Bridget Jones: imperfetto, dolce, divertente e profondamente umano.
“Forse non abbiamo sempre il controllo della nostra vita, ma abbiamo sempre il controllo su come decidiamo di ridere dei nostri pasticci.”
Ti è venuta voglia di tirare fuori il tuo diario (o di scaricare una dating app)? Se lo hai già visto, scrivimi nei commenti cosa ne pensi!
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Se come me non ne avete mai abbastanza delle peripezie di Bridget, il modo migliore per colmare il vuoto dopo la visione del film è tornare lì dove tutto è iniziato: tra le pagine dei romanzi di Helen Fielding. Leggere i suoi diari è un’esperienza quasi terapeutica, perché la scrittura della Fielding è ancora più tagliente, ironica e ricca di quei piccoli dettagli quotidiani che nei film, per ovvi motivi di tempo, vengono a volte sacrificati.
Il viaggio comincia ovviamente con “Il diario di Bridget Jones”, il capolavoro che ha dato vita al mito della single più amata di Londra, seguito dall’esilarante “Che pasticcio, Bridget Jones!”, dove la nostra eroina si trova alle prese con gelosie, viaggi improbabili e l’eterna lotta tra Mark e Daniel. Per chi ha amato il terzo film, c’è invece “Bridget Jones’s Baby: I diari”, che racconta in modo dolcissimo e caotico l’attesa del primo figlio.
Ma il pezzo forte per chi ha appena visto l’ultima pellicola è proprio il libro da cui tutto è tratto: “Bridget Jones. Un amore di ragazzo”. Leggerlo vi permetterà di approfondire ogni singola sfumatura di questa nuova fase della sua vita, regalandovi momenti di riflessione profonda che solo la carta stampata sa offrire. È il compagno perfetto per una serata sul divano, magari con un calice di Chardonnay (o una tazza di tè, a seconda del mood!).
Se volete completare la vostra collezione o iniziare questo viaggio, ecco dove potete trovarli su Amazon:
- Il diario di Bridget Jones (Libro 1) – L’inizio di tutto, un classico intramontabile.
- Che pasticcio, Bridget Jones! (Libro 2) – Per chi non sa resistere ai triangoli amorosi.
- Bridget Jones’s Baby: I diari – La versione cartacea della gravidanza più famosa del cinema.
- Bridget Jones. Un amore di ragazzo – Il romanzo che ha ispirato l’ultimo film che ci ha tanto colpite.
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