Questa terza e ultima tappa del blog tour dedicato al libro “Faccio cose vedo gente” di Zeno Maria Pareli, ci porta nel cuore delle sfide e dell’umorismo del mondo del lobbying.
Il brano descrive le frenetiche giornate in cui i lobbisti cercano di far approvare i loro emendamenti durante le manovre di bilancio, un momento di intensa pressione dove la “negoziazione” diventa un’arte. In questo contesto, i due protagonisti, Leo ed Enzo, in un misto di serietà e ironia, creano una preghiera ad hoc, una sorta di “Ave Maria” in chiave lobbistica.
La preghiera, che recita “Ave, o Maria, piena di grazia emendativa…”, è un modo per sdrammatizzare le difficoltà e le tensioni della loro professione. Questa preghiera ironica è anche un modo per esorcizzare il più grande incubo di ogni lobbista italiano: il parere di “contrarietà per ex 81”.
Il famigerato articolo 81, comma 3, della Costituzione stabilisce che ogni legge che comporti nuove spese debba indicare anche le fonti di finanziamento. Quando la Commissione Bilancio dà un parere negativo, l’emendamento viene “ucciso” tecnicamente, rendendo vani gli sforzi dei lobbisti.
Questa “poesia del lobbista” mostra un lato inaspettato del mestiere, fatto di speranza, alleanze e una buona dose di cinismo, offrendo un’ulteriore conferma che il libro di Pareli è molto più di una semplice storia.
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