Un altro elemento centrale del racconto è la voce delle donne, che sono le vere protagoniste della storia. La loro forza non deriva dall’uso di armi, ma dalla loro capacità di sfruttare l’apparente “invisibilità” del loro ruolo sociale per compiere un atto di resistenza unico e “antimilitarista”. Non hanno imbracciato fucili, ma ago e filo. Il piano di fuga è riuscito grazie alla loro capacità di fare “rete” e di unirsi in un’unica, potente sorellanza. Le donne di un intero quartiere di Ancona hanno lavorato insieme, elaborando un piano strutturato con grande abilità e dimostrando che la solidarietà femminile può essere una forza incredibilmente efficace e vincente, anche nei momenti più difficili.
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