Al Vox – cantautore, attore, e polistrumentista con esperienze dal punk-rock (Blind Carnival) alle collaborazioni con Bobby Soul e Franca Lai – propone una vera e propria disobbedienza contro l’obbligo di essere sempre performanti.
Il suo nuovo brano, “SognoSommerso”, è un atto di sprofondare con grazia, un ibrido di cantautorato e spoken word nato dall’istinto. Il messaggio, forte e consapevole, non è rivolto solo a chi si sente “sommerso”, ma soprattutto a chi causa il suo disallineamento.
Oggi parliamo con Al Vox di questo capitolo artistico, della volontà di non arrendersi e di come la sua musica metta in discussione gli equilibri di un sistema che si nutre di alienazione.
Nel testo ripeti in loop la frase “SognoSommerso”. In un’epoca che ci vuole sempre svegli, lucidi e performanti, il tuo approccio è quasi una forma di disobbedienza. Quali sono state le tue prime sensazioni quando hai messo in musica questa idea di “sprofondare con grazia”?
Le sensazioni iniziali sono state forti e quasi spiazzanti, perché il tema del brano è scuro. Porta però con sé anche la volontà di non arrendersi. Questo non significa che ci sia la certezza di arrivare a qualcosa, perché se il pubblico non dimostra interesse per chi scrive e compone al di fuori dello “Star System”, il messaggio rischia di restare invisibile.
Il brano è un ibrido tra cantautorato, spoken word, ironia e meditazione. Come hai lavorato per far convivere queste diverse anime? C’è stata una scelta precisa di stile o è stato un processo più istintivo?
Io sono puro istinto. E in questi argomenti credo sia l’approccio più giusto: pensarci troppo lo renderebbe meno chiaro e quindi meno comunicativo.
Il brano si rivolge a chi si sente “confuso, stanco, disallineato”. C’è un messaggio che vuoi che arrivi in modo particolare a questa generazione, che spesso si sente schiacciata da aspettative e precarietà?
Più che a loro, il messaggio è rivolto a chi li rende tali. L’alienamento dal sistema provoca un danno enorme, molto più grande di quanto si immagini. Spesso chi ne fa parte non solo non se ne accorge, ma giudica e si nutre del fascino del male. La verità è che nessuno Stato desidera davvero il benessere di tutti: senza disillusione non ci sarebbero certi introiti economici che mantengono l’equilibrio.
Hai citato il tema della precarietà e della solitudine. Senti che la musica, e la tua in particolare, possa essere un mezzo per creare connessioni tra le persone, anche se si sentono “sommerse”?
Teoricamente sì. Ma se viviamo in un’epoca in cui persino per una relazione serve il biglietto da visita “social”, trovo difficile che avvenga davvero. Ci vorrebbe una revisione totale del modo di pensare.
La tua biografia è ricca di esperienze, dal punk-rock al cantautorato, dal teatro alla produzione. “SognoSommerso” rappresenta un nuovo capitolo in questo percorso? Se sì, in che modo?
Essendo una mia canzone, la amo così com’è e rappresenta comunque la mia voglia di non arrendermi. Preferisco vederla come un segno di continuità con ciò che ho fatto e con quello che voglio portare avanti.
Nel tuo passato hai collaborato con artisti come Bobby Soul, Franca Lai e i Linea 77. Che tipo di influenza hanno avuto questi incontri sul tuo modo di fare musica?
Sono state esperienze importanti e ricche anche dal punto di vista umano. Ma era un periodo diverso, con un interesse per la musica più acceso rispetto a oggi. Sicuramente mi hanno dato tanto, mi hanno formato e mi hanno dato la sicurezza che, anche se qualcuno cercava di sminuirmi, doveva almeno avere un dubbio.
Grazie, Al Vox. La tua musica, e in particolare “SognoSommerso”, ci lascia con un messaggio potente: in un mondo che spinge alla performance costante, c’è ancora spazio per l’istinto, l’autenticità e, soprattutto, per la volontà di non arrendersi. Un’arte che non teme di affrontare il lato scuro del sistema, ma lo fa con l’obiettivo di creare una connessione vera. Continueremo a seguire il tuo percorso, che dimostra che l’atto di “emergere” è forse la forma più elegante e necessaria di resistenza.
Guarda il Video ufficiale di “SognoSommerso”
Al Vox, pseudonimo di Alberto Lupia, è un cantautore, attore, regista, polistrumentista e scrittore italiano nato a Genova nel 1992. Dopo svariate esperienze in formazioni punk-rock come i Blind Carnival, nel 2014 dà il via alla sua carriera solista pubblicando il primo album, “Loop”, supportato da una tournée che lo vede al fianco di artisti del calibro di Naim Abid, Pier Gonnella e Francesco Baccini. Nel 2015 partecipa e vince il concorso Oltre il Jukebox con il brano “Il figlio di Epicuro”, release estratta dal disco d’esordio solista. Pochi mesi più in là, rilascia il suo secondo progetto full length, “Canzoni Degenerazioni”, che vanta la collaborazione di Bobby Soul nel brano “Il Vento”. Dopo aver fatto da opening act ai Linea 77, Al Vox partecipa a Il Cantagiro con il singolo “Davanti allo specchio”, classificandosi nelle prime 10 posizioni. Tra il 2016 e il 2018, si esibisce in moltissime location sul territorio nazionale con performance acustiche che lo vedono cooperare con diversi colleghi. Il 27 Gennaio 2019 è il turno del terzo disco, “Alter Ego”, album che apre le porte al featuring con Franca Lai sulle note di “La Danza” e, conseguentemente, ad un’incredibile serie di live estivi per tutta la Penisola. Nel 2019 condivide il palco con Fulminacci e a nel 2021 firma il suo primo contratto discografico con l’etichetta meneghina Pako Music Records, con la quale pubblica, in data 08 Marzo, “Il Giullare”, singolo avvolto da una struggente intensità che evidenzia la poliedricità della sua Arte ed a cui segue, Il 29 Giugno dello stesso anno, “Autodipendenza”, un inno tagliente e personale che si muove tra Dance ed Elettro Pop, con sfumature vintage e tratti retrò. Il 02 Febbraio 2022, in occasione del suo trentesimo compleanno, Al Vox pubblica “TRENTA”, il suo terzo album. Il disco, un concept caleidoscopico ed istrionico, rappresenta il manifesto artistico del suo artefice, evidenziando la sua visione personale e professionale del mercato musicale contemporaneo. Un’enfatica rappresentazione dell’esistenza umana, tra emozioni distopiche, dolcezza, irriverenza, rabbia, gioia e frustrazione, capace di portare in scena lo straordinario spettacolo della vita in ogni sua sfumatura e chiaroscuro, mettendo in luce una molteplicità di sensazioni, stimoli e pensieri che riconfermano la perspicacia creativa di Al Vox. Dotato di una finezza d’animo di raro riscontro e di una versatilità che gli consente di spaziare agevolmente dal canto alla recitazione, dalla scrittura alla composizione e dalla fase embrionale di un progetto artistico alla sua completa realizzazione, Al Vox è uno dei rappresentati più completi, originali e innovativi del panorama musicale italiano.
