Mauro Drago: “Sono affezionato a tutti i miei personaggi” #Intervista

Bentornati, lettori! Oggi ho il piacere di condividere con voi l’intervista a Mauro Drago, autore di “Le tue parole”, libro che ho recentemente letto e recensito (trovato la Recensione qui). È stata una piacevole chiacchierata in cui Drago ci ha parlato del suo nuovo lavoro.

Torino negli anni Venti, con le sue lotte di classe e l’ombra del fascismo, è un elemento centrale del romanzo. Cosa l’ha spinta a scegliere proprio questo periodo e questa città come ambientazione? C’è stato un lavoro di ricerca approfondito dietro la ricostruzione di quell’epoca?

La scelta dei luoghi e dell’epoca è nata per caso. Da un’idea che mi è passata per la mente e che ho deciso di elaborare. C’è stato un grande lavoro di ricerca, non solo del periodo politico e sociale che ha attraversato Torino in quegli anni, ma anche culturale, ideologico, popolare. È stato come se per un attimo fossi tornato indietro in un tempo e in un luogo che ha voluto accogliermi e ospitarmi.

Ci sono dettagli o aneddoti storici meno noti, ma significativi, che ha scoperto durante la sua ricerca e che ha deciso di includere nel romanzo per arricchire l’ambientazione?

Certamente sì, i miei personaggi, attraverso le loro vicende personali, sono stati sfiorati dagli episodi accaduti in quegli anni. Sia da quelli più noti che da quelli meno conosciuti. Ne hanno preso parte. In alcune occasioni da semplici spettatori in altre li hanno anche subiti. È stato grazie a loro che ho arricchito la mia cultura personale. Vivendo la loro vita ho potuto conoscere personaggi e luoghi che ormai sono stati quasi dimenticati.

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Il romanzo introduce diversi personaggi che arricchiscono la trama. Come ha bilanciato l’introduzione di questi personaggi con la narrazione principale? C’è un personaggio secondario a cui è particolarmente affezionato o che ha trovato più complesso da delineare?

Ho semplicemente cercato di intrecciare le loro vite, prendendo spunto dalla vita stessa. Le persone si incontrano, si lasciano, si ritrovano. Spesso per una loro precisa volontà, a volte perché “il caso” li fa incontrare. Anche se sono fermamente convinto, che è sempre la nostra volontà a farci scegliere quale strada percorrere. Potrei anche aggiungere il nostro istinto, la nostra impulsività, ma è sempre la ragione e spesso gli interessi che tracciano i nostri percorsi.
Sono affezionato a tutti i miei personaggi, anche se la lettura del romanzo può fare pensare il contrario. È stato attraverso i sentimenti che ho provato per ognuno di loro che ho scoperto le loro vite. Attraverso le loro scelte che ho imparato che ogni essere umano non è solo ciò che vuole. A volte è anche ciò che lo fanno diventare gli avvenimenti da cui non riesce a scappare.

Se dovesse distillare un messaggio chiave o un’emozione predominante che spera i lettori traggano da “Le tue parole”, quale sarebbe?

Citando un frase della prefazione, scritta dal mio amico Roberto Turrisi, mi piacerebbe che si riflette sul fatto che “…tutto torna, soprattutto quando non torna più.”

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Dal suo precedente lavoro a “Le tue parole”, come sente di essere cresciuto o evoluto come scrittore? Ci sono state nuove sfide o nuove consapevolezze nel processo di scrittura?

Tante sfide e tanta scoperta del mondo letterario, che per fortuna è meravigliosamente infinito.. L’aver voluto scrivere un romanzo tanto diverso dal precedente mi ha dato la forza e la voglia di affrontare il prossimo, che non si assomiglia in nessun punto ai precedenti. Ora ho la consapevolezza che tutto è possibile se lo si vuole realizzare

Può darci qualche anticipazione sui suoi prossimi progetti?

Ho appena iniziato un nuovo romanzo, stavolta scritto in prima persona. Ho voglia di raccontare i profumi e i colori di un angolo di terra attraverso le vicende che vivo non vivendole. Cercando di esplorare e di decifrare un mondo irreale che si materializza attraverso un sogno ricorrente che non ho mai fatto.

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Torino, anni Venti. La città è un crocevia di lotte di classe, tensioni politiche e l’ombra crescente del regime fascista. In questo scenario, un incontro casuale segna il destino di due anime in fuga. Manfredi Benvenuti, figlio di operai della Regia Manifattura Tabacchi, incrocia Valérie Blanc, corista del Regio Teatro, scappata da Marsiglia dopo la morte del suo amante. Per lui, è un colpo di fulmine che si trasforma in ossessione. Per lei, il terrore che la spinge a fuggire ancora. Una storia di passioni e ambiguità, di parole che seducono e ingannano, di scelte che cambiano il corso della vita. Tra desiderio e paura, amore e perdita, fino all’epilogo inevitabile.

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