Ben tornati a tutti lettori, oggi vi parlo del festival barocco di Conegliano, attraverso le parole del direttore artistico, il mezzosoprano Elena De Simone, che abbiamo avuto il piacere di intervistare per l’occasione.
Com’è nata l’idea di organizzare un festival di musica barocca a Conegliano?
Conegliano è una città ricca di storia e di cultura, offre un perfetto connubio di bellezza paesaggistica e tesori artistici che la rendono una location ideale per eventi culturali di prestigio.
Per tale motivo il Lions Club di Conegliano, che ha quest’anno come Presidente l’Avvocato Paolo Gava, ha deciso di organizzare un festival di musica barocca, che possa dare ulteriore valore alle prestigiose sale della città. La finalità del Lions Club di Conegliano è quella di devolvere il ricavato dei concerti alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT).
Un’iniziativa sociale e culturale allo stesso tempo, che vuole unire il piacere della musica colta ad uno scopo umanitario di grande importanza.
Può illustrarci nel dettaglio il filo conduttore che lega i quattro concerti del festival?
I quattro concerti del Festival quest’anno si concentrano prevalentemente sulla musica del XVIII secolo, esplorando la musica del “tardo barocco” fino a toccare lo “stile galante” di fine ‘700. In ognuno dei quattro appuntamenti verrà eseguito almeno un brano inedito. Nel primo concerto si tratterà di un brano di J.A.Hasse, nel secondo verranno messe a confronto arie di C.W. Gluck e di Maria Teresa Agnesi sulla stessa opera da entrambi scritta: Sofonisba. Nel terzo verrà eseguita una sonata per violino e tastiera di Maria Teresa Agnesi e nell’ultimo le due arpiste Jessica Pettenà e Anna Pasetti porteranno il pubblico alla corte francese di Maria Antonietta, eseguendo rari brani di J.B.Cardon, P.J.Hinner, J.B. Krumpholtz ed altri.
Può raccontarci qualcosa di più sul conceto dedicato a Farinelli?
Il concerto di apertura si concentra sulla figura di Carlo Broschi, detto Farinelli e dei castrati. Verranno eseguite arie scritte per lui dal suo maestro Porpora e da Vivaldi. Verranno inoltre eseguite arie scritte per altri castrati , come per esempio Caffarelli.
La voce dei castrati aveva delle particolarità che le rendeva uniche. Le tessiture erano particolari, si estendevano da un registro mezzosopranile ad uno sopranile e il colore della voce doveva essere simile a quello del mezzosoprano.
I castrati erano richiesti sia per i ruoli maschili, sia per quelli femminili nell’opera ed erano gli unici cantanti ammessi a cantare nei luoghi sacri.
I compositori scrivevano appositamente per i singoli cantanti, rispettando e valorizzando le loro specifiche qualità. Alcuni castrati erano abilissimi nel canto d’agilità, altri invece potevano sostenere note lunghissime grazie all’ampiezza della loro cassa toracica, creando delle messe di voce incredibili.
Farinelli aveva entrambe queste qualità ed era anche uno squisito interprete, sembra che sapesse toccare con la sua voce le corde più profonde dell’anima. Per tale motivo fu considerato uno dei più grandi, se non il più grande cantante di tutti i tempi.
In che modo il concerto “Sofonisba e altre eroine” esplora il ruolo della donna nella musica barocca?

Il secondo concerto del Festival è dedicato alle voci femminili e più in generale alle donne, tanto che una delle compositrici di cui verranno eseguite le arie sarà Maria Teresa Agnesi, la quale, come altri compositori, si è cimentata nello scrivere l’opera “La Sofonisba”.
In particolare verrà messa a confronto , attraverso l’ascolto di alcune arie, la Sofonisba della Agnesi con quella di C.W.Gluck (della quale ci restano solo alcuni frammenti).
La più grande differenza è che mentre nell’opera della Agnesi la protagonista muore, in quella di Gluck Sofonisba si salva la vita.
Verrà anche evidenziato il ruolo delle due cantanti che interpretarono questo ruolo: Vittoria Tesi, una dei più grandi contralti del ‘700 che aveva carnagione mulatta ed era perfetta per il ruolo e Caterina Aschieri che con la sua bravura era riuscita a farsi pagare compensi pari quasi a quelli dei suoi colleghi castrati.
Accanto alla figura di Sofonisba verranno anche esplorate diverse figure di eroine dell’opera barocca, quali Cleopatra, Semiramide ed altre.
Quali sono le particolarità del programma dedicato al violino barocco e come verrà presentato al pubblico?
Ciò a cui il concerto punta è offrire una panoramica della varietà stilistica e delle potenzialità espressive del violino barocco e degli strumenti a tastiera dell’epoca. Durante il concerto gli artisti Giovanni Battista Scarpa e Antonio Pessetto faranno ascoltare musiche che comprendono il periodo del primo barocco, fino ad arrivare allo stile galante attraverso una sonata per violino e tastiera, ancora non eseguita in tempi moderni, di Maria Teresa Agnesi.
Può descrivere in modo più dettagliato il programma “Alla corte francese: la musica di Maria Antonietta”? Quali compositori e quali opere verranno eseguite?
L’ultimo concerto della rassegna vede come protagonista l’arpa. Questo strumento, molto amato da Maria Antonietta ebbe una storia molto particolare in quel periodo storico. L’arpa a pedali per esempio nacque nella prima metà del ‘700 in Germania. Maria Antonietta ebbe il merito di riunire numerosi arpisti e compositori da tutta Europa. Non solo fu un’attenta ascoltatrice, ma lei stessa studiò arpa con uno di loro: Philipp Joseph Hinner che divenne suo maestro personale nel 1774. Al suo servizio ci furono anche Johann Baptist Krumpholtz, Jean-Baptiste Cardon, Martin-Pierre Dalvimare e Francois-Joseph Nardeman. Di questi autori le due artiste Jessica Pettenà e Anna Pasetti ci faranno ascoltar degli squisiti duetti, scritti probabilmente per essere suonati dal compositore insieme alla regina di Francia.
Programma del Festival:
- 24 Gennaio, Aula Magna Dama Castellana: “Farinelli e il suo tempo”, con Elena De Simone e l’Ensemble della Venice Chamber Orchestra.
- 28 Febbraio, Aula Magna Convento San Francesco: “Sofonisba e altre eroine”, musiche di C.W. Gluck e altri, interpretate da Elena De Simone e l’Ensemble Venetorchestra.
- 21 Marzo, Duomo Sala dei Battuti: “Il violino Barocco”, con Giovanni Scarpa al violino e Antonio Pessetto al clavicembalo.
- 9 Maggio, Fraz. Costa – Sala parrocchiale: “Alla corte francese: la musica di Maria Antonietta”, con Anna Pasetti e Jessica Pettenà all’arpa.
