“I Meka incarnavano un’idea, quasi un’ideologia in verità, quella del gigantismo meccanico dell’umanità alla conquista delle stelle. Troppo grande l’universo per affrontarlo con le sole piccole membra fornite all’uomo dalla natura”.
Su una remota miniera extrasolare Geuse, un vecchio mek-operaio, giorno dopo giorno vede i frutti del suo duro lavoro sfumare a causa di una crisi economica senza precedenti, che coinvolge tutte le colonie della Via Lattea. Come molti altri medita di prendere ciò che gli spetta e di cambiare vita. Ma non è così facile.
Ad anni luce da lì la Metrobubble, la capitale finanziaria della galassia, è stravolta dallo slittamento temporale tra sistemi planetari, dai disordini e dalle rivoluzioni. Ora a regnare è un feroce dittatore che si fa chiamare Meklord. I nativi del pianeta, i queer, gli fanno guerra per quanto possono, mentre attendono l’aiuto della Terra o di chiunque avrà il coraggio di sfidare per loro le maree del tempo e le armate meccaniche del tiranno.
Un liberatore, un pirata, un avventuriero… o anche solo un semplice operaio.
Titolo: Armilla Meccanica 1: Nel Cielo
Autore: Fabio Carta
Editore: Inspired Digital Publishing
Genere: Fantascienza
Data pubblicazione: 5 Novembre 2021
Voto: 2-/5
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Recensione
La lettura di Armilla meccanica è stata una sfida con me stessa.
Devo essere sincera, non amo particolarmente la fantascienza. Non riesco ad appassionarmi alle avventure ambientate in galassie lontane lontane, dove vige un livello di tecnologia avanzato e innovativo e si alternano dimensioni spazio-temporali diverse.
Tendo a confondermi sempre molto e a perdere interesse per la trama, che soccombe al predominio della tecnica e della scienza.
Purtroppo, anche nel caso di Armilla meccanica, ho avuto qualche difficoltà a entrare nella storia e portarla a termine. Ma andiamo con ordine.
Armilla meccanica racconta la storia di Geuse, un mek-operaio che crede nel suo lavoro e mette tutto se stesso in quel che fa. La sua vita si intreccia con quella dei cittadini della Metrobubble, capitale della galassia, dove sta succedendo il panico. Si parla di crisi economica e slittamenti temporali, ma anche di tirannia e dispotismo. Questa condizione tesa non può che esplodere in una rivoluzione, che sicuramente verrà narrata nei successivi capitoli del romanzo. Infatti, Armilla meccanica è il primo di una trilogia sci-fi ambiziosa che unisce al suo interno molti degli elementi classici della fantascienza.
Per gli amanti del genere, sarà un piacere leggere le pagine di Fabio Carta. L’autore, infatti, ha profuso un grandissimo impegno nell’opera. Si nota dall’accuratezza con cui riporta gli avvenimenti fantasiosi di Geuse e dei suoi compagni. Tuttavia, in certi passaggi, la sua solerzia e la volontà di rendere fede ai grandi maestri del sci-fi conduce a un eccesso di descrizioni e spiegazioni scientifiche.
Carta espone nel dettaglio il funzionamento della cibernetica e delle tecnologie diffuse a Metrobubble, da una parte risultando esauriente e accurato, dall’altra appesantendo un tantino la lettura.
La storia è godibile ma a tratti macchinosa e complessa, l’impiego di termini specialistici e neologismi non è sempre facilmente digeribile e le pause descrittive stentano a coinvolgere. Vero è che questa particolarità l’ho riscontrata spesso, in opere simili. Dunque, potrebbe essere che sono io a essere poco abituata a una determinata prolissità tecnica, non leggendo spesso sci-fi.
Altra cosa da sottolineare è, per lo meno in questo primo romanzo, una mancanza di grandi picchi di originalità. La trama è conforme a quella di molti altri libri di fantascienza: il protagonista uomo comune, le ribellioni galattiche, la rivoluzione, l’avvento delle macchine, il tiranno di turno… Non che sia necessariamente un difetto, sia chiaro. Per chi apprezza il genere, può essere piacevole ritrovare determinati cliché già precedentemente graditi.
Menzione d’onore però alla presenza dei mecha, questo elemento lo trovo piuttosto particolare e, soprattutto durante gli scontri finali, mi ha aiutata a rimanere concentrata sugli avvenimenti.
Dunque, a mio parere, Armilla meccanica è un libro apparentemente complesso nella semplicità della sua trama. Il linguaggio adoperato dall’autore è a tratti ostico ma di sicuro curato e specialistico. Consiglierei questo romanzo agli amanti delle storie sci-fi con un tocco di distopia, ma avrei riserve a proporlo a chi non apprezza simili racconti.
Voto: 2-/5
