Marta ha diciassette anni, timida e obesa, ma anche brillante e molto riservata. Figlia di Luciana, ragazza madre che lavora come donna di servizio in un albergo, viene rapita. Perché? Non è bella, non è ricca. Apparentemente non c’è alcun motivo per il suo rapimento. L’ispettore Tucci si attiva immediatamente per trovarla e col tempo intreccia una relazione con la madre della ragazza. Ma chi è Jack, il suo carceriere? Che cosa vuole da lei? Perché non si fa vedere?
Titolo: Marta
Autore: Stefano Mondini
Editore: Be Strong Edizioni
Genere: Thriller
Data pubblicazione: 15 Ottobre 2023
Voto: 5+/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi torno nella mia comfort zone, con un bel thriller psicologico italiano, dell’autore Stefano Mondini, edito Be Strong Edizioni.
Marta, una ragazza di 17 anni timida e obesa, ma anche brillante e molto riservata, viene rapita mentre sta tornando a casa da scuola. Sua madre, Luciana, una ragazza madre che lavora come donna di servizio in un albergo, è sconvolta e disperata. L’ispettore Tucci si attiva immediatamente per trovare Marta e, nel corso delle indagini, si avvicina sempre di più a Luciana. Luciana ha avuto una vita difficile: cacciata e disconosciuta dalla famiglia, si è ritrovata giovanissima da sola con una figlia piccola. Fortunatamente, ha incontrato una donna che le ha offerto un lavoro onesto, permettendole di crescere Marta in autonomia e dignità.
Marta è tenuta prigioniera da un uomo misterioso che la osserva costantemente. La giovane, inizialmente spaventata e disorientata, si ritrova a dover affrontare una sfida che la mette alla prova, ma che le permette anche di scoprire la sua forza e il suo coraggio. Il carceriere di Marta è un uomo misterioso che non si fa vedere. Tuttavia, attraverso la voce distorta dai filtri che usa per comunicare con lei, Marta può percepire la sua gentilezza e il suo interesse per il suo benessere. L’uomo fa di tutto per sfamare la sede di sapere della ragazza. Le regala libri che sono pilastri della letteratura mondiale e le fa vedere film che hanno fatto la storia del cinema. È chiaro che l’uomo vuole aiutare Marta a crescere e a sviluppare la sua intelligenza.
Da un lato, al lettore sorge il dubbio: “Come è possibile che lui voglia fare il meglio per la ragazza e si erga a paladino, quando l’ha rapita e segregata?”. Dall’altra parte, invece, non sembra esservi mai nessun secondo fine, se non il bene della ragazza. È possibile che l’uomo abbia rapito Marta per aiutarla. Forse crede che lei sia speciale e che abbia un potenziale che deve essere sviluppato.
Il rapporto tra carceriere e carcerata è un rapporto complesso e mutevole. Marta, inizialmente, prova odio e paura per il suo rapitore. Si sente prigioniera e impotente. Tuttavia, nel corso del tempo, il suo rapporto con il carceriere inizia a cambiare. La ragazza inizia a percepire la gentilezza e l’interesse del carceriere per il suo benessere. Si rende conto che lui non è un mostro, ma una persona che vuole aiutarla.
Marta inizia a provare rispetto, affetto e fiducia per il carceriere. Si lascia andare e inizia a confidarsi con lui. Il rapporto tra le due persone diventa sempre più intenso. Marta inizia a dipendere dal carceriere e a vedere in lui una figura di riferimento. È possibile che Marta soffra della Sindrome di Stoccolma, un disturbo psicologico che si verifica quando una persona sequestrata inizia a sviluppare un legame con il suo rapitore. Tuttavia, penso che il meccanismo tra le due personalità sia molto più complesso di questo.
È possibile che Marta abbia trovato nel carceriere qualcosa che le mancava nella sua vita. Forse ha trovato una figura paterna o un mentore che l’ha aiutata a crescere e a svilupparsi. È anche possibile che Marta abbia trovato nel carceriere un’opportunità per cambiare la sua vita. Forse ha visto in lui la possibilità di sfuggire alla sua vita precedente e di iniziare una nuova vita. Qualunque sia la ragione, è chiaro che il rapporto tra Marta e il carceriere è un rapporto che ha avuto un profondo impatto sulla vita di entrambe le persone.
Nel testo vengono toccate molte tematiche importanti, tra cui l’orgoglio “curvy” e il body shaming. Il carceriere sostiene che l’orgoglio “curvy” sia solo un modo per giustificare una cosa che non si può controllare e spesso definisce Marta “grassa” e lei lo accusa di body shaming. Il carceriere sostiene che non sta facendo body shaming, ritiene che sia una semplice constatazione di un fatto.
Nessuno si trova veramente bello nelle tue condizioni, che tra l’altro sono patologiche, dettate da un malessere profondo.
Io non ti sto discriminando, né ti sto prendendo in giro. Sto solo descrivendo la tua condizione. Se ti offendi non è colpa mia. Non sono le parole ad offendere, ma le intenzioni.
Il testo inoltre pone domande importanti sulla natura della verità. La verità è un concetto che ha affascinato gli esseri umani per secoli. È un concetto che è difficile da definire e da comprendere, ma che è fondamentale per la nostra vita. Non è sempre necessaria, infatti ognuno ha la propria verità, che è basata sulla propria esperienza e comprensione del mondo. Inoltre la verità non deve essere confusa con la sincerità. La sincerità è l’intenzione di dire la verità, mentre la verità è il contenuto di ciò che viene detto.
Un testo che ho adorato, ma che ritengo necessiti di una seconda lettura per essere apprezzato a pieno. L’autore ha approfondito in modo magistrale il lato psicologico dei personaggi, rendendoli complessi e sfaccettati. I legami tra i personaggi infatti sono variegati e mutevoli, e questo contribuisce a creare una trama ricca e coinvolgente. Sia la madre che la figlia devono affrontare episodi molto difficili, ma riescono a superarli con coraggio e determinazione, diventando persone migliori.
Il rapitore è un personaggio complesso e intrigante, che merita un’attenzione particolare. È un personaggio difficile da creare, ma l’autore è riuscito a renderlo realistico e umano. Il finale inoltre è un colpo di scena interessante e motivante, che lascia il lettore con la voglia di saperne di più. Il testo è un thriller psicologico che fa riflettere, ma è anche un percorso di vita e di rinascita per i protagonisti.
Un romanzo complesso e ricco, che affronta tematiche complesse senza giri di parole o facili scorciatoie. L’autore non si nasconde dietro il buonismo, ma affronta la realtà in modo crudo e realistico. Il testo crea un dialogo costante con il lettore, che è invitato a riflettere sulle tematiche trattate. Voto 5+/5 ( ma gli avrei dato 10/5)
Curiosità sull’autore: Stefano Mondini è un doppiatore che dà la voce a personaggi come Richard Webber di Grey’s Anatomy, il preside Skinner ne I Simpson, Mike di Breaking bad e Better call Saul e tantissimi altri.
