The Woman in Me è un racconto coraggioso che arriva dritto al cuore, una storia che parla di libertà, fama, maternità, sopravvivenza, fede e speranza.
A giugno del 2021 il mondo intero è rimasto ad ascoltare col fiato sospeso Britney Spears parlare in tribunale. L’impatto di quel gesto – condividere la sua voce, la sua verità – è stato impossibile da negare e ha cambiato il corso della vita di Britney, e di innumerevoli altri. The Woman in Me racconta per la prima volta quell’incredibile viaggio e la forza interiore di una delle più grandi artiste della storia del pop.
Scritto con eccezionale candore e ironia, il dirompente memoir di Britney Spears illumina di una nuova luce il potere infinito della musica e dell’amore, regalandoci il ritratto di una donna finalmente libera di raccontare la propria storia. Alle sue condizioni.
Titolo: The woman in me
Autore: Britney Spears
Editore: Longanesi
Genere: Biografia
Data pubblicazione: 24 Ottobre 2023
Voto: 5/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi torno a scrivere per parlarvi del libro che ho appena terminato di leggere “The woman in me” della principessa del Pop, Britney Spears, portato in Italia da Longanesi.
La cantante statunitense, negli ultimi anni è tornata a far parlare di sé a causa di una situazione da lei vissuta per oltre 13 anni, la Conservatorship. Secondo la legge statunitense, la tutela risulta dalla nomina di un tutore o di un protettore da parte di un giudice per gestire gli affari personali o finanziari di un’altra persona che non è in grado di gestire pienamente i propri affari a causa dell’età o di limitazioni fisiche o mentali. Il conservator può appartenere solo al “patrimonio” (affari finanziari), ma può anche essere alla “persona”, in cui il conservatore si assume l’incarico di supervisionare le attività quotidiane, come l’assistenza sanitaria o le modalità di vita del curatore. Un conservatore della persona è più tipicamente chiamato tutore legale.
Ma facciamo un passo indietro. La cantante diventa nota nel 1998 con il suo primo singolo “Baby One more time“, di cui tutti ricordiamo il video clip ufficiale ambientato in una scuola. Il libro però parte dalla sua infanzia, molto prima del 1998 e ci racconta come sia arrivata a quel successo improvviso, gli anni di studi lontano dalla famiglia e un’adolescenza vissuta molto diversamente dai suoi coetanei.
Ma non sono qui per riportarvi una biografia della cantante, quello che ci tengo però a ripotarvi è come da sempre Britney sottolinei come la sua fosse una famiglia disfunzionale, in cui lei era la gallina dalle uova d’oro che passava ore in sala d’incisione o in sala prova, mentre la sua famiglia faceva la bella vita alle sue spalle. Non che per lei fosse un problema, è sempre stata molto generosa con loro (e lo è stata ancora di più con la Conservatorship come ha poi scoperto) . Il padre padrone con grossi problemi di alcool e la madre completamente sottomessa all’uomo, con continui tira e molla tra i due. Un fratello maggiore che molto presto diventerà suo dipendente e la sorella minore la quale probabilmente soffrendo all’ombra di una sorella tanto famosa e talentuosa, cova un risentimento tale da rinfacciarle l’inutilità degli aiuti economici dati alla famiglia.
Ma cosa accade alla cantante per arrivare ad essere interdetta completamente per 13 anni? (uso questo termine perché utilizzato molto spetto nel testo nella traduzione italiana). La risposta non è semplice e può essere compresa a pieno solamente leggendo il libro. Sono certa che quello che leggiamo sia ben filtrato e non raccontato in maniera completa, nascondendo a lettore i fatti più crudi. Si capisce infatti come la cantante oltre ad avere un forte risentimento nei confronti dei genitori, nutra ancora nei loro confronti un sentimento familiare tale da non volere che “tutto” venga spiattellato ai quattro venti. Ha raccontato il necessario a renderci partecipi del suo IO e di ciò che non era possibile vedere oltre la superficie patinata del mondo dello spettacolo. Ha raccontato il necessario solo in conseguenza ai libri della madre e della sorella.
Ci racconta anche svariati retroscena, come ad esempio quello in cui nonostante ai nostri occhi risultasse molto sicura di sé sul palco durante la famosa esibizione con il serpente, in realtà tremasse dalla paura e non vedesse l’ora di restituirlo e liberarsene. Inoltri abbiamo i retroscena con personaggi famosi da lei conosciuto negli anni di carriera internazionale, dall’amicizia con Paris Hilton, ai duetti con Madonna, Michael Jackson e l’ultima hit incisa con Elton John.
13 anni in cui si è dovuta sentir dire cosa doveva fare, mangiare, vestirsi, quali cure mediche (invasive e non) eseguire, quali amici frequentare. Aveva addirittura dei filtri di ricerca impostati nel suo telefono che non le consentivano di avere un accesso libero alle informazioni. Per 13 anni infatti le è stata nascosta l’informazione chiave che ha poi portato alla sua libertà, la facoltà che ancora possedeva, di poter scegliere liberamente un avvocato, Smettendo finalmente di essere seguita da colui che gli era stato affidato d’ufficio e che nonostante fosse strapagato, non curava minimamente gli interessi della sua assistita. Anni in cui ha lavorato, inciso, e prodotto musica in cui non le era possibile mettere del suo, ma solo eseguire quello che le veniva imposto da altri.
Ben scritto, stilisticamente godibile e letto molto velocemente. Avrebbe potuto essere più lungo? Assolutamente sì, ma in fin dei conti Britney ci ha già raccontato anche troppo, è giusto si sia fermata dove riteneva più opportuno. Un caso di fragilità, inadeguatezza e resilienza eccezionali, un senso di solitudine sconfortante dalla tenera età, ma maggiormente nei 13 anni di incubo da lei vissuti. Ora finalmente è libera, ma come può un essere umano riprendersi dopo un’esperienza tanto traumatica? Questo è il pensiero costante che ho avuto per tutta la lettura….in bocca al lupo Britney che tu possa tornare a risplendere.
