Monte Alto è circondato dall’oceano l’aria è fredda e corrosiva, la gente per poter sopravvivere è costretta a vivere nelle caverne agognando la vita nella Bolla, dove la natura prospera e l’aria è incontaminata. Lo sanno bene Mina e Robi che, per poter entrare nella Bolla, sono costretti a indossare l’ombra, rinunciando alla loro libertà e portando a termine gli incarichi assegnati dal collare. Le ombre non sono autorizzate a parlare con i cittadini, non sono autorizzate a fare nulla se non espressamente richiesto.
Solo così possono respirare l’aria tossica fuori dalla Bolla per un massimo di 150 ore.
Titolo: Ombre nella pietra
Autore: Alex Coman
Editore: Delos Digital
Genere: Distopico
Data pubblicazione: 11 Maggio 2021
Voto: 5/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi sono qui per parlarvi del romanzo breve (o racconto lungo) di Alex Coman, giovane autore di “Ombre nella pietra” distopia edita Delos Digital.
Come ogni distopia che si rispetti, il mondo come lo conosciamo non esiste più. Qui gli esseri umani sono costretti a vivere molto diversamente da noi e tramite due fratelli orfani, Mina e Robi mettiamo piede a Monte Alto. Le persone sono costrette a vivere nelle caverne agognando la vita nella bolla. Per sopravvivere i meno abbienti, ricevono degli incarichi. Si rendono disponibili e viene assegnato loro un incarico random per svolgere dei servigi lavorativi in una della case delle persone benestanti del luogo. Diventano delle ombre, dei senza sembianze né volto, costretti ad eseguire ogni ordine loro impartito.
Gli incarichi possono essere di svariata entità, natura, difficoltà e/o meno piacevoli. Alle volte però possono diventare delle vere e proprio violenze fisiche o psicologiche. Incontriamo i due protagonisti mentre sono delle ombre. Robi il fratello maggiore e Mina la sorellina. Due giovani orfani. Costretti ad eseguire incarichi per sopravvivere. Ogni qual volta svolgono un incarico ricevono come compenso la cura, una fialetta contenente una soluzione che permette loro di respirare fuori dalla bolla per 150 ore. Senza cui finirebbero per morire asfissiati.
In punto di morte la madre chiede a Robi di occuparsi della sorellina ed è proprio così che lo troviamo, intendo a stringere i pugni durante un incarico. Lo fa per lei, per portarla al sicuro. La quantità di cure accumulate è notevole ma non è ancora abbastanza per consentire loro di lasciare il loro stabile. La “padrona” inoltre è solita derubare Mina quando non è sotto la protezione del fratello. Cosa che lo fa infuriare.
L’autore in questo breve racconto riesce a calarci in una realtà molto diversa dalla nostra, ma ben organizzata ed espletata, rendendola fine a se stessa, funzionale e realistica nel flusso narrativo. Inoltre la scrittura fluida è profonda a tal punto da permettere al lettore di immergersi ed empatizzare con i protagonisti. Il finale inoltre è totalmente inaspettato (almeno per me) e fa ben sperare per dei possibili seguiti della storia.
Un’ulteriore precisazione: la storia è talmente ben fatta che spero l’autore possa valutare di ampliarla e scriverne un romanzo vero e proprio facendoci conoscere di più della quotidianità dei due fratelli, della loro giovinezza e dei loro genitori. Insomma un romanzo da non perdere di cui spero di poter leggere altro quanto prima Voto 5/5
