Benvenuti a questo speciale appuntamento dedicato alla letteratura per ragazzi. Oggi ci immergiamo nelle atmosfere incantate e misteriose di un universo dove l’amicizia è l’arma più potente contro le insidie del quotidiano. Questa intervista nasce da una preziosa collaborazione con l’editor Daisy e la casa editrice AliRibelli, realtà che hanno creduto fortemente nella forza di questa storia. Abbiamo il piacere di ospitare l’autrice Amira LeVaine per scoprire cosa si nasconde dietro il portale di Centocchi e come la realtà di ogni giorno possa trasformarsi in un’avventura straordinaria.

Acquista su Amazon -> #Linkaffiliati

Qual è stata la scintilla iniziale o l’immagine particolare da cui ha preso vita l’intero universo di Centocchi?

La scintilla che ha dato vita a Centocchi è nata da due fonti: i miei vecchi manoscritti e la realtà che mi circonda. Tra i libri che avevo scritto, uno era destinato all’infanzia e aveva come protagonista una bambina che mi ha ispirato a pensare a un’avventura per ragazzi. Poi, durante una passeggiata con i miei figli nel mio paese, ho visto una casa centenaria con un giardino spettacolare: in quel momento è nata la casa di Sofia. Quella combinazione di immaginazione e realtà, insieme alle chiacchierate con i miei figli su come poteva essere un’avventura per ragazzi, ha acceso la fiamma della storia. Ho voluto creare un’avventura inclusiva, con personaggi maschili e femminili, perché il libro è pensato per tutti i ragazzi, non solo per le ragazze.

Lei ha creato esseri che sembrano incarnare le insidie della società odierna. Quali sono le trappole invisibili dei ragazzi di oggi che ha voluto rappresentare attraverso le creature di Centocchi?

Nel libro ho voluto mostrare alcune delle trappole invisibili che i ragazzi possono incontrare oggi, a partire dall’ossessione per le apparenze. Spesso ci fermiamo a ciò che vediamo, senza conoscere davvero le persone. In queste pagine scoprirete che chi sembra dolce all’inizio potrebbe non esserlo, e chi appare scontroso può diventare un amico prezioso.

Costruire un mondo vibrante come quello di Centocchi richiede molta immaginazione. Ha disegnato mappe o creato un tabellario prima di iniziare a scrivere, o il mondo si è svelato a lei durante la stesura?

Non ho creato mappe né tabellari prima di scrivere. Il mondo di Centocchi si è svelato a me mano a mano che le protagoniste lo attraversavano: ogni passo che compivano, lo scoprivo insieme a loro. Quando il portale si è aperto davanti alle ragazze, si è spalancato anche davanti a me. Ho vissuto quel tempo come un vero viaggio: mio marito mi dice che per un anno ero persa in un’altra dimensione, presente fisicamente, ma completamente immersa in quel mondo. È stata un’esperienza intensa, che ha reso la scrittura autentica e viva, perché io stessa ero parte di quell’avventura.

Sofia, le sue amiche e la forza dell’amicizia sono il cuore del libro. Si è ispirata a legami reali della Sua vita o della Sua infanzia per delineare il rapporto tra le tre protagoniste?

Sì, è vero: Sofia, le sue amiche e la forza dell’amicizia sono il cuore del libro. Nella mia vita ho avuto molte amicizie, alcune si sono rivelate vere, altre no. Ma ci sono due persone speciali con cui sono rimasta unita fin dall’infanzia: le mie cugine Paulina e Karolina. Il nostro legame è stato per me fonte d’ispirazione per il rapporto tra le tre protagoniste. Nonostante la distanza, i cambiamenti e le vite diverse, siamo sempre rimaste unite. È un legame profondo, e auguro a ogni ragazzo e ragazza di trovare amici così, che possano diventare fratelli e sorelle scelti.

Un fantasy per ragazzi richiede un ritmo incalzante. Qual è la sua routine per mantenere alta l’energia della narrazione e non perdere mai il filo della magia?

Leggo moltissimo, perché la lettura stimola la mia immaginazione e arricchisce il mondo che creo. In realtà, da piccola vivevo già gran parte della mia vita nella fantasia: crescendo senza un papà, la mia immaginazione era uno scudo contro la sofferenza. Oggi, quando scrivo, le idee arrivano da sole, come fiumi di pensieri, e non mi fermo finché non le porto a compimento. È così che riesco a mantenere il ritmo incalzante e la magia viva nel racconto.

Quali sono gli autori o le opere fantasy che hanno nutrito la Sua fantasia e formato il Suo stile?

Ho tanti autori che adoro e che hanno nutrito la mia fantasia: da Charles Dickens a Diana Gabaldon, da J.K. Rowling a Brandon Mull. Ci sono anche scrittori italiani come Licia Troisi e autrici polacche come Katarzyna Berenika Miszczuk. In realtà non potrei sceglierne uno solo: sono davvero tantissimi gli autori che, in modi diversi, hanno contribuito a formare il mio stile e a ispirare il mio mondo fantastico.

Qual è l’insegnamento più importante che spera che un ragazzo o una ragazza porti con sé dopo aver chiuso l’ultima pagina di Sofia nel Mondo di Centocchi?

L’insegnamento più importante che spero i ragazzi possano portare con sé è che non sono soli. Viviamo in un mondo in cui molti giovani si confrontano con il bullismo, ma ognuno di noi ha la propria “squadra del destino”, spesso rappresentata dalla famiglia o dagli amici veri. È fondamentale imparare a chiedere aiuto: farlo non è segno di fragilità, ma di coraggio. Solo così si possono affrontare i propri mostri. Oggi c’è molta pressione proveniente dai social e dagli stereotipi, ma ognuno è speciale e unico: sarebbe un mondo triste se fossimo tutti uguali. L’accettarsi per quello che si è e l’affrontare le proprie paure ci permettono di scoprire la magia che esiste dentro e intorno a noi.

Ringraziamo di cuore l’autrice per averci aperto le porte del suo mondo e per averci ricordato che la magia più grande risiede nel coraggio di essere se stessi e nel valore dell’amicizia. Un ringraziamento speciale va ancora all’editor Daisy e ad AliRibelli Edizioni per aver reso possibile questo incontro. Non vi resta che correre in libreria e lasciarvi trasportare nel meraviglioso viaggio di Sofia.