Recensione “A piedi nudi sull’erba” di Erika Barbieri

Hai mai corso a piedi nudi sull’erba? Giulia sì, insieme ad Ale, ovviamente. Il suo migliore amico. Il suo punto fermo. Il suo amore segreto da sempre. Quando Ale, fotografo freelance, è lontano, Giulia, incastrata in un lavoro che le sta stretto, si consola pensando al suo sogno: una piccola libreria che sa di carta stampata e scaffali pieni di storie. Ma quando finalmente il cuore è libero di parlare, la vita cambia le carte in tavola e Ale e Giulia si trovano a camminare a piedi nudi tra le proprie paure.

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Titolo: A piedi nudi sull’erba
Autore: Erika Barbieri
Editore: Book a book
Genere: Narrativa rosa
Data pubblicazione: 18 Settembre 2025
Voto: 4/5

Classificazione: 4 su 5.
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Recensione

Bentornati nel mio angolo dedicato ai libri! Oggi sono davvero felice di inaugurare una nuova, preziosa collaborazione insieme a Matilde Bella. Il protagonista di oggi è “A piedi nudi sull’erba”, il romanzo d’esordio di Erika Barbieri, approdato nelle librerie lo scorso settembre 2025 grazie alla casa editrice Bookabook.

Dietro queste pagine si cela il talento di Erika, classe 1987, nata e cresciuta tra i paesaggi della provincia di Novara. Sebbene la sua vita professionale l’abbia vista impegnata con dedizione nel campo della fisioterapia fin dal 2010, Erika non ha mai smesso di coltivare le sue più grandi passioni: la lettura, la scrittura e quel legame viscerale con i profumi della natura. Amante del Natale e sognatrice quanto basta, l’autrice ha racchiuso in questo primo romanzo tutta la sua sensibilità, regalandoci una storia che profuma di autenticità.

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Ci sono legami che non hanno bisogno di parole altisonanti per esistere, ma che si nutrono di respiri trattenuti e corse a piedi nudi sull’erba. Giulia e Ale abitano questo spazio sospeso: lui, un’anima nomade che cattura il mondo attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica; lei, custode di un sogno fatto di carta stampata e scaffali pronti a ospitare nuove storie. Lui è il suo punto fermo, ma anche il segreto che il cuore non osa confessare.

Questo romanzo è un invito a rallentare. Mi ha colpita per la sua capacità di essere delicatamente prevedibile, e lo dico con la più profonda ammirazione. In un mondo che cerca costantemente il colpo di scena shock, l’autrice ci regala invece la rarissima sicurezza di un “libro coccola”. È un testo che non tradisce, che non scivola in inutili drammi forzati o banalità che avrebbero solo sporcato la purezza della trama.

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La bellezza di questa storia risiede proprio nella sua onestà: è veloce, scorrevole e rassicurante come una tazza di tisana calda in un pomeriggio di pioggia. Non ci sono sorprese negative, solo la dolce conferma di un’emozione che sapevamo sarebbe arrivata, scritta con una penna capace di rendere l’ordinario assolutamente straordinario. È la lettura perfetta per chi cerca una storia genuina, un porto sicuro dove rifugiarsi sotto una coperta, sapendo che l’ultima pagina lascerà addosso solo una grande sensazione di calore.

Il vero fulcro della storia è quell’equilibrio precario, quasi sospeso nel vuoto, che vivono Giulia e Ale. È il dilemma eterno di chi si trova a guardare il proprio migliore amico e a scorgere, d’un tratto, un riflesso diverso nei suoi occhi. Il romanzo esplora con estrema sensibilità la paura di dichiararsi: quel terrore paralizzante di rompere un legame perfetto, un porto sicuro, in cambio di un’incognita che potrebbe distruggere tutto.

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Tuttavia, l’autrice riesce a descrivere magistralmente quella fase in cui l’amore non può più essere contenuto, né tantomeno ignorato. È una tensione silenziosa, fatta di sguardi che durano un secondo di troppo e di parole non dette che pesano come macigni. Da un lato c’è il desiderio di proteggere ciò che si ha — quell’amicizia che è stata una casa per anni — e dall’altro la brama irresistibile di essere finalmente sinceri, perché trattenere un sentimento così forte diventa, a lungo andare, una prigione.

Camminare a piedi nudi tra le proprie paure significa proprio questo: avere il coraggio di rischiare la fine di un’amicizia per la possibilità di un amore che non conosce confini. È un conflitto che ci tocca da vicino, perché chi di noi non ha mai temuto di perdere la persona più importante della propria vita solo per aver osato dire “ti amo”?

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I miei complimenti all’autrice: ha saputo scrivere un libro interessante e profondo senza rinunciare alla semplicità. Un piccolo gioiello di serenità. Voto 4/5

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