Quattro miliardi di lire, depositati in un ufficio amministrativo dell’Arsenale della Marina Militare a La Spezia: gli stipendi dei dipendenti, militari e civili, dell’impianto. Una banda di seri professionisti che organizzano una rapina rocambolesca con auto e gommoni per impadronirsene. E altri, giovani un po’ border line e professionisti bene più o meno affermati, tutti affamati di soldi, che vogliono averli, quei miliardi; e per averli sono disposti a tutto.
Titolo: Quella maledetta rapina
Autore: Maurizio Mos
Editore: Edizioni DrawUp
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 10 Giugno 2022
Voto: 4.5/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, torno a scrivere per parlarvi di un giallo “Quella maledetta rapina” di Maurizio Mos edito Edizioni DrawUp. Chi mi segue ricorderà come io abbia già recensito un libro dell’autore, vi lascio qui la recensione precedente ->
Il romanzo è la storia di un gruppo di sei amici, di mezza età e con alle spalle una lunga carriera nel crimine, alle prese con la pianificazione di un colpo milionario. Il colpo mira all’Arsenale della Marina Militare di La Spezia. L’obiettivo è impossessarsi di quattro miliardi di lire, gli stipendi dei dipendenti, militari e civili, dell’impianto. La banda studia a lungo l’Arsenale, conoscendo perfettamente i suoi sistemi di sicurezza. Il piano prevede infatti un’irruzione notturna, con l’aiuto di un complice interno. L’organizzatore del colpo, Max, è un uomo iperprudente. Ha ideato un piano dettagliato che prevede l’utilizzo di un complice interno all’Arsenale.
Un narratore esterno, una voce fuori campo, racconta la storia come se fosse un film. Il lettore viene catapultato in un vortice di eventi, tra corse in auto, spedizioni per mare, travestimenti, sparatorie e inseguimenti. Il romanzo è caratterizzato da un ritmo narrativo serratissimo, che non conosce pause o momenti di stanca. I personaggi sono ben caratterizzati e si presentano da soli, tramite i dialoghi, le interazioni con gli altri e le azioni. La protagonista incontrastata della storia è la sete di denaro, che assume tante facce quanti sono i rapinatori.
I componenti della banda sono vari, uomini esperti e professionisti del crimine. Nonostante ciò, in alcuni momenti ho trovato sorprendente la banalità e la superficialità con cui hanno permesso che al loro gruppo si aggiungessero altri individui, che inevitabilmente avrebbero potuto mettere a rischio il colpo. Il filo conduttore del romanzo è la sete di denaro, ma anche il tradimento e i sotterfugi. Ogni personaggio, infatti, era pronto a tradire l’altro pur di ottenere una fetta più grande del bottino.
Essendo io stessa spezzina, è stato molto avvincente leggere un romanzo giallo ambientato in luoghi a me familiari. Le descrizioni dell’autore hanno evocato nella mia mente immagini che ho raccolto con gli occhi in una vita intera. Il ritmo incalzante e la trama non scontata sono sicuramente i punti di forza del romanzo. L’autore è bravo a creare suspense e tensione, e a sorprendere il lettore con colpi di scena imprevisti. Il numero di personaggi, invece, potrebbe essere un punto di debolezza. In alcuni momenti, infatti, la storia può risultare un po’ affollata e caotica.
In conclusione la storia è ricca di colpi di scena, intrighi e voltafaccia, che rendono la lettura appassionante e imprevedibile. La sete di denaro è la protagonista incontrastata della storia, ma anche il tradimento e i sotterfugi giocano un ruolo importante. Il romanzo è ispirato a un fatto realmente accaduto, ma l’autore ha lavorato di fantasia per rendere la storia più avvincente e coinvolgente. Voto 4.5/5
