Recensione “Carte in tavola” di Agatha Christie

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Decisamente uno strano invito a cena quello che ha ricevuto Poirot. Il suo anfitrione, il mefistofelico Schaitana, ha infatti promesso al celebre investigatore di mostrargli la più strana delle sue collezioni: quella di criminali che hanno commesso un delitto e non sono mai stati scoperti. Poirot, incuriosito, si reca al ricevimento con un funesto presentimento e ben presto scopre che la sua sensazione era ben motivata. Infatti, mentre gli invitati, tra i quali altri tre celebri cacciatori di delitti, sono impegnati in una partita a bridge, qualcuno pugnala a morte l’eccentrico padrone di casa. Il caso si presenta subito difficile da risolvere, il colpevole senza dubbio si nasconde tra gli ospiti, ma tutti sembrano al di sopra di ogni sospetto, eppure almeno uno di loro, in passato, ha già ucciso.

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Titolo: Carte in tavola
Autore: Agatha Christie
Editore: Mondadori
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 8 Maggio 2018 (questa edizione)
Voto: 4/5

Classificazione: 4 su 5.
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Recensione

Ben tornati a tutti lettori, oggi andiamo sul classico con Agatha Christie e con il suo “Carte in tavola”. Ogni tanto mi piace tornare anche ai gialli classici della famosa autrice, per cui, iniziamo.

Il romanzo si apre con l’invito di Poirot da parte di Schaitana, un ricco collezionista d’arte che ha un’ossessione per i criminali. Schaitana afferma di conoscere quattro persone che hanno commesso crimini e non sono mai state scoperte. Poirot è incuriosito e accetta l’invito. La cena si svolge in una villa lussuosa. Oltre a Poirot, sono presenti altri ospiti tra cui: il colonnello Race, il maggiore Despard e la signora Lorrimer.

Mentre gli ospiti sono impegnati in una partita a bridge avviene un omicidio. Poirot, Race e la signora Oliver, che è la governante di Schaitana, trovano il corpo del padrone di casa pugnalato a morte.

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Il caso si presenta subito difficile da risolvere. Il colpevole è uno degli ospiti, ma tutti sembrano al di sopra di ogni sospetto. Poirot inizia le indagini, seguito dagli altri esperti. Ognuno segue una pista diversa, ma presto si ramificano in altre. Il lettore è affascinato dal modo in cui le indagini si intrecciano, perché il morto aveva un piano: riunire i migliori investigatori dell’epoca e altrettanti assassini impuniti. Voleva smascherarli, ma è stato ucciso da chi aveva capito il suo piano.

La cosa che mi ha colpito maggiormente è la capacità dell’autrice di intrecciare più trame all’interno del romanzo. L’omicidio di Schaitana è solo l’inizio di una storia più grande, che coinvolge altri tre assassini. Poirot, chiamato a indagare, deve quindi risolvere non uno, ma molti altri misteri, per arrivare alla soluzione del caso. Questa struttura narrativa rende il romanzo più complesso e intrigante, e mantiene il lettore in suspense fino alla fine.

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Il caso di Schaitana è un romanzo che merita di essere letto. È un giallo classico, ben scritto e con una soluzione inaspettata. In particolare, la trama è ben strutturata e mantiene il lettore in suspense fino alla fine. I personaggi sono complessi e interessanti, e ognuno di loro ha un suo ruolo da svolgere nella storia. La soluzione del caso è inaspettata e rivela un’altra dimensione del romanzo. In definitiva, il caso di Schaitana è un giallo ben scritto e coinvolgente che offre al lettore un’esperienza di lettura piacevole e stimolante.

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