Alberto Fiori “Scrivo racconti perché l’attenzione scema”

Ogni volta che ci viene detto: «Beato te che hai tempo di leggere», uno scrittore muore.
Non volendo essere la prossima vittima di questa roulette culturale, l’autore coglie la sfida provando a comporre questa raccolta di brevi racconti, imprevedibili, dai finali bizzarri e mai scontati. Il lettore si ribellerà a una Storia di condominiale follia, tentando la sorte in un Parcheggio titanico, segnerà di rovesciata come un vero Bomber, mentre starà pasteggiando un integratore vitaminico Facendo finta che fosse Fanta. Lotterà per una Palestrina libera, sperando che non esca il 49. Farà il tifo per Rosalba, per il Colonnello Pasquini, si accorgerà che Otto Vite non basteranno probabilmente a Livietta per trovare l’amore. Tutto questo mentre L’uomo delle gomme lo starà osservando e non potrà far altro che dire: «Io non sono il diavolo».
Alberto Fiori con uno stile fluido porta alle estreme conseguenze situazioni politiche e sociali negative.

L’Autore

Alberto Fiori, ha fondato due band (C15–Melatti), componendo canzoni ha imparato l’arte del racconto. Quando scrive tiene il tempo con il piede. “Scrittista-Musitore” è la definizione che più gli si addice perché per lui non c’è distanza tra la chiave di violino e quella
di lettura.
Nel 2016 scrive Il Capitolo che non c’era di Pinocchio (Ed. Ifix), i suoi racconti sono stati pubblicati da Rai Eri e L’Erudita, tutto il resto sono bugie.

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