Nata a Firenze il 13 marzo 1978. E’ laureata all’Università degli Studi di Firenze in Filologia Moderna (2005), è docente di Tecniche di scrittura per i media presso ISIA Firenze, di Letteratura Italiana Contemporanea e di Linguistica applicata presso Unicollege – Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Firenze, di Elementi di comunicazione giornalistica presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. E’ autrice di narrativa e saggistica, giornalista pubblicista, storyteller e webcopywriter…
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Puoi raccontarci di te e del tuo percorso come scrittrice?
Ho sempre pensato che la mia vita sarebbe stata molto diversa da come è adesso: non ho mai nemmeno per un attimo immaginato che avrei cominciato a scrivere e in effetti è avvenuto a 30 anni, molto tardi rispetto ad altri scrittori. Quando cominciai a scrivere mi sembrava impossibile che potesse essere tanto bello ed entusiasmante. Lo feci nell’autunno del 2008 – più per gioco che credendoci veramente – con un racconto e poi non sono stata più in grado di smettere. È una passione profonda, intensa, ineludibile e non posso fare altro che dedicarmici perché se non lo facessi starei male.
Cosa ti ispira a scrivere?
Le mie riflessioni sulle persone, sui rapporti interpersonali, su valori etici o morali con cui ci confrontiamo ogni giorno nelle scelte che operiamo o nei pensieri che formuliamo. Questo tipo di temi mi interessano molto: mi piace scandagliare l’animo dei miei personaggi, osservarne i risvolti nascosti per poter comprendere le loro debolezze e i loro desideri più inconfessabili.
Qual è il tuo processo di scrittura e come ti organizzi per scrivere?
Non mi organizzo: scrivo quando mi va, senza impormi niente. La scrittura è un impeto creativo che è e deve restare libero, privo di costrizioni di qualunque tipo. Tuttavia nell’arco della giornata riservo sempre un pensiero all’opera a cui mi sto dedicando: mi serve a mantenermi concentrata su di essa e a decidere come procedere.
Come nasce “Gioco di Ruolo”?
Nasce nell’autunno del 2017 per essere altro da quello che è diventato: è il tipico caso della storia che ti prende la mano, ti conduce e tu non puoi fare altro che trascriverla mentre si svolge davanti ai tuoi occhi.
Quali sono le tematiche principali del romanzo?
Direi i tratti di personalità inconfessabili che ognuno di noi custodisce e il concetto di verità. Due temi affascinanti soprattutto se inseriti in un contesto controverso, inquietante, misterioso.
In che modo il “non agire” di Paola influenza il corso della sua vita?
Ogni volta che non agiamo facciamo una scelta: lasciamo al corso degli eventi o agli altri la possibilità di influire sulla nostra vita. Il “non agire”, l’inerzia in altri termini, è in realtà di per sé un’azione ben determinata che rischia di mettere a repentaglio la nostra capacità di reazione.
Quali sono le conseguenze del gioco di specchi tra le due Paola Neri?
Sono gravi da un lato e dall’altro inevitabili: Paola deve comprendere chi sia veramente, se una donna remissiva e incapace di decidere della propria vita o al contrario autoritaria e forte. Sono due nature che racchiude in sé stessa, ma solo una è vera e il gioco di ruolo in cui si trova la porterà a scoprire quale.
Quali sono le motivazioni nascoste dietro le azioni dei personaggi?
Essenzialmente i miei personaggi sono dei “balordi”, tutti, nessuno escluso. Si muovono per mero interesse economico, si direbbe, ma come sempre le cose sono assai più complesse: ognuno di loro ha una sua storia che determina quel comportamento e quell’indole e, comprendendo questo, è più facile capire anche loro.
Quale capitolo hai amato maggiormente scrivere e quale è stato più ostico?
Il capitolo che ho amato di più è stato quello conclusivo, perché tutto tornava perfettamente e mi ha dato una grande soddisfazione. Il più ostico… beh, è difficile determinarlo: è stato complesso scrivere questo romanzo, molto, ma sono soddisfatta del risultato.
Autori e/o generi preferiti?
Per i generi, non ho preclusioni, di solito leggo di tutto. Per gli autori, la lista sarebbe infinita soprattutto nei classici (Calvino, Buzzati, Morante, Carlo Levi, Tabucchi, ecc.), ma per i contemporanei mi piacciono Murakami, Piperno, McEwan, Maraini, ecc.
Progetti futuri?
Sto scrivendo un altro romanzo, tanto per cambiare…
Qual è il tuo sogno letterario?
Continuare a scrivere divertendomi come faccio adesso.
