Stella Steckler è una ragazza determinata che preferisce starsene per conto suo. La corsa campestre è la sua vita e niente le impedirà di essere la migliore. Anche sua sorella Ellie è un’atleta di talento, ma a differenza di Stella ama divertirsi, stare con gli amici e andare alle feste. Le sorelle hanno una cosa in comune: Mila Keene, migliore atleta della precedente squadra in cui militava. Con il suo arrivo in città, Mila sconvolge la vita delle sorelle Steckler, che all’inizio la vedono come una minaccia. Ben presto però Ellie cede al fascino della sua personalità socievole e calorosa, e in un momento di debolezza le confida il suo più oscuro segreto. Anche Stella non è immune alla nuova arrivata: intelligente e forte, Mila sembra l’unica persona con cui riesca a entrare in sintonia. Con l’avvicinarsi delle regionali, la pressione schizza alle stelle. Ogni ragazza si sta giocando il futuro e non permetterà alle amicizie di mettersi in mezzo. Ma quando Mila esce per un allenamento senza fare più ritorno, i sospetti cadono sulle sorelle Steckler.
Titolo: They’ll never catch us – Non ci prenderanno
Autore: Jessica Goodman
Editore: Fanucci – Timecrime
Genere: Thriller – Young adult
Data pubblicazione: 31 Marzo 2023
Voto: 5/5
Cartaceo -> 14,90€ | Ebook -> 9,99€
Recensione
They’ll never catch us è un giallo adolescenziale che ti coinvolge dalla prima pagina e che ti tiene letteralmente appiccicato al libro fino a che gli occhi iniziano a lacrimarti e le dita a farti male per quanto forte tieni stretta la copertina rigida. Che ti fa rabbrividire di tensione e rabbia e che ti strappa via il fiato dai polmoni. Che ti svia e illude fino a quando, verso il finale, sei certissimo che l’assassino sia proprio X, e INVECE.
Ok, forse è una presentazione un po’ esagerata, non ho avuto crampi alle dita nè mi sono ritrovata senza fiato durante la lettura. È vero che, durante i giorni (due, capiamoci, non di più, perchè è impossibile attendere oltre prima di divorare il finale) in cui l’ho letto, ho adoperato il collirio perchè lacrimavo come se stessi tagliando le cipolle 24/24. Ah, la bella stagione dei pollini.
Tornando seri, non mi aspettavo che uno young adult riuscisse a entrarmi così sottopelle. Sono veramente contenta di aver scoperto Jessica Goodman, ora non vedo l’ora di procurarmi il suo primo romanzo, Loro volevano essere noi. Ho come la sensazione che mi intrigherà altrettanto.
La storia di They’ll never catch us parla di Stella ed Ellie, due sorelle quasi coetanee. Frequentano entrambe la scuola superiore del paesino disperso tra le montagne dove abitano, Edgewater, luogo che per diverso tempo è stato conosciuto ai più come Deadwater. Infatti, qui dove sembrava non poter accadere niente di male a nessuno, dove si conoscono tutti e l’aria è tersa e pulita e i turisti riempiono le bustepaga dei cittadini, si sono svolti alcuni omicidi seriali ai danni di giovani atlete, tutte ragazze, tutte campionesse di corsa.
Ormai è passato diverso tempo da quando l’ultima di loro è scomparsa nel nulla, per quello che, verrà fuori poi, essere un falso allarme a seguito degli omicidi. La memoria degli abitanti di Edgewater, tuttavia, è ferrea a riguardo. Difficile dimenticare la morte di giovani innocenti, soprattutto se il loro assassino rimane a piede libero. Stella ed Ellie sono al corrente della storia del killer di Deadwater, ma hanno ben altro di cui preoccuparsi. Stella, la maggiore, ragazza combattiva e testarda, ha in testa solo una cosa: correre per vincere. Così come la sorella, fa parte della squadra di corsa della scuola e ha davanti a sè un futuro brillante. O meglio, aveva. Sì, il suo nome spiccava negli appunti di diversi scout universitari interessati a lei. Tutto è sfumato nel nulla, però, a causa di un brutto incidente che l’ha vista coinvolta e che, per tutta l’estate, l’ha confinata in un campo apposito per la gestione della rabbia. A Stella non interessa quel che si dice di lei, nè aver perso l’occasione di godersi l’estate a casa. Cosa avrebbe dovuto fare, se non allenarsi e allenarsi? Niente di cui non si potesse occupare anche durante il suo ritiro, cosa che, ovviamente, ha fatto. Perchè per Stella Steckler non esiste nient’altro che la corsa e la celestiale sensazione della vittoria sulla pelle sudata. Ellie non è come lei, anche se a sua volta compete come runner. Quel che più le preme è trascorrere il suo tempo libero con Noah, dopo la storia con lui consumatasi durante l’estate al lago dove lavorava come bagnina. Peccato che non possa godersi il ragazzo tutto per lei; Noah è fidanzato, ma ha promesso che si libererà per poter finalmente stare solo e soltanto con lei. Ellie ci spera con tutto il cuore e, intanto, si impegna per far sì che, agli occhi degli altri, lei e Noah sembrino soltanto compagni di squadra.
Un giorno, mentre il gruppo di corsa al completo è agli allenamenti dopo la scuola, l’allenatore presenta loro una nuova studentessa. Anche lei competerà con loro nelle svariate gare da affrontare durante il corso dell’anno, è bravissima e vanta già molte medaglie. Si chiama Mila e, agli occhi di Stella, la tipa costituisce una minaccia enorme. Infatti, con immensa fatica, Stella sta lavorando sodo per farsi notare di nuovo dalle università e guadagnarsi la borsa di studio. Una campionessa di running in squadra non le è certo di aiuto. Fatto sta che, dopo un iniziale momento di scontro, Stella si rende conto che Mila non è affatto male. Anche Ellie se ne accorge, consolidando con lei quella che potrebbe divenire una bellissima amicizia.
Ma ecco che, inaspettatamente, la cittadina è scossa da un evento tremendo: Mila è scomparsa nel nulla. Subito c’è chi vocifera che il killer di Deadwater sia tornato, che la ragazza sia stata uccisa proprio da lui e che giaccia da qualche parte nel bosco. Stella, Ellie e i loro compagni non vogliono crederci, non può essere andata così. Non ha senso che, dopo così tanto tempo di inattività, l’assassino sia tornato a colpire le atlete di Edgewater come in passato. Tra chi cede agli allarmismi e chi sottovaluta l’entità della scomparsa, l’intera comunità è in fermento.
Dove sarà finita Mila? Starà bene? E, visto il suo passato turbolento e alcuni indizi incriminanti, riuscirà Stella a tenere lontane da sè le accuse che, presto, le verranno scagliate contro?
Ho notato che questo tipo di storie, gli YA con sfumature gialle, da un po’ di tempo vanno particolarmente di moda. Intendo roba tipo One of us is lying o Come uccidono le brave ragazze, in una sorta di revival del genere che aveva portato al successo Pretty little liars. E sapete cosa? Non mi scoccia per niente. Mi è sempre piaciuto leggere libri di questo tipo e cerco di cibarmene il più possibile tra un romanzo più impegnativo e l’altro. Mi aiutano a staccare il cervello e mi intrattengono tantissimo. Sono un po’ come i miei guilty pleasures musicali, tipo la trap metal che, quando i metallari esperti la ascoltano, sono tipo:
“Ouh, ma che cos’è ‘sto schifo? No, no, questa non è roba da intenditori, tieni un po’ di Iron Maiden, tieni un po’ di Black Sabbath e fatti una cultura!”.
E io sono: “No, ma ascolto anche quello, solo che ogni tanto, ecco, per spegnere il cerv…”
E loro: “AAAAARGGGH”
E io: “Ok, ok, scusate!”
Ecco, credo che gli young adult godano, un po’ come i fantasy, della nomea di “generi inferiori della letteratura”. Non sono d’accordo. Libri come They’ll never catch us non hanno niente di meno rispetto a titoli più impegnati, e i loro autori sono ugualmente abili e capaci, in grado di assorbirmi nelle loro storie e donarmi emozioni incredibili durante la lettura.
Questo è quel che mi è successo mentre leggevo They’ll never catch us. A parte la trama, che è ben congeniata e ha ritmo, e la scrittura fresca e comprensibile di Goodman, sono i sentimenti che ha risvegliato in me questo libro a farmi capire, dopo qualche capitolo, che lo avrei adorato.
Infatti, il romanzo si concentra sul rapporto tra le due protagoniste e sorelle e tratta diversi argomenti riguardo i rapporti familiari complicati con una delicatezza disarmante. Ellie e Stella non risultano essere particolarmente legate. Uno potrebbe domandarsi come mai, visto che hanno solo un anno di distanza, fanno la stessa scuola ed entrambe sono animate dalla passione per la corsa. In più, hanno alle spalle la tortuosa storia di alcolismo della madre, che le ha portate a essere unite come due magneti, a poter contare sempre l’una sull’altra nei momenti più duri. Be’, spesso non c’è sempre un motivo esplicito che porta ad allontanarsi da chi ci vuole più bene. Capita, nella vita, che, per un motivo o per l’altro, il rapporto tra due sorelle o fratelli si freddi, che le interazioni diventino distanti, difficoltose, ostili. Stella ed Ellie sono così; si vogliono bene ma c’è qualcosa che le tiene separate, inizialmente, e sono loro stesse a farlo presente. Stella si ricorda che, negli ultimi tempi, non riesce più a far ridere Ellie e che ha perso la presa sul loro rapporto. Quest’ultima, invece, non si sente intima con la sorella maggiore e non riesce a confidarle il suo più grande segreto. Perchè si sono allontanate? Perchè non sono più in grado di comunicare davvero?
Quando cominciano ad affacciarsi le prime difficoltà nella vita di entrambe, succede qualcosa di magico. Pian piano, in punta di piedi, Ellie e Stella cominciano a gravitare un po’ più vicino di prima l’una all’altra. Stella difende Ellie ed Ellie difende Stella. Qualcosa, rimasto per anni immobile e arrugginito nel tempo, riprende a girare. Così Ellie e Stella, seppur timidamente, intraprendono un processo di avvicinamento che le conduce non al punto dal quale erano partite, ma che apre loro la strada verso un futuro nel quale ci saranno per sempre l’una per l’altra.
Essendo sorella maggiore e avendo diversi tratti in comune con quella testona di Stella, mi sono sentita toccata da quel che accade ad Ellie e dal modo in cui reagisce Stella a tutto ciò. Avrei fatto lo stesso con la mia, di sorella, se le fosse accaduto qualcosa di simile. Nel rapporto tra le due Steckler ho ritrovato molti dei momenti che vivo e ho vissuto con mia sorella: i giochi insieme, i litigi, le smusate, gli accordi segreti che abbiamo condiviso per anni. Ho percepito l’allontanamento fra Stella ed Ellie in modo molto personale e sono sicura che chiunque legga questo romanzo possa trovare delle affinità con una delle due protagoniste e con il rapporto che le lega.
Questo anche perchè l’autrice sa quali tasti premere per far giungere al cuore la sua storia. Ripeto, bellissimo il delitto da risolvere, ma ancora più emozionante è la relazione fra le sorelle protagoniste del romanzo, che si evolve e si dipana su binari solidi e collaudati. Il giallo di sottofondo rende tutto più scoppiettante e lo stile narrativo di Goodman completa il quadro, regalando al pubblico di lettori un libro sulla corsa, i misteri e la gioia di essere sorelle.
Voto: 5/5
Grazie mille! Avevo proprio bisogno di una recensione come questa per decidermi a leggere questo libro, credo sia proprio nella mia comfort zone! Grazie mille, anche per aver parlato di un titolo che non si vede dovunque sui ‘sti cavolo di social network…
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Ti piacerà tantissimo! Buona lettura 🤍
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