Ben tornati lettori, oggi vi segnalo la presenza in libreria di un’offerta imperdibile, di cui io ho già approfittato in passato…ma anche questa volta appena l’ho vista mi sono fiondata allo stand. Parlo dell’offerta due libri Bompiani della collana tascabili, al prezzo di 9,90€ a coppia. Questa volta ho optato per un classico della letteratura fantasy straniera e un giallo/thriller. Nei prossimi video Youtube vi parlerò della mia scelta. Vi lascio di seguito i titoli che sono stati scelta per l’offerta in quest’occasione, non dimenticate di farci sapere quale accoppiata avete selezionato.
Un giorno verrà di Giulia Caminito
Lupo e Nicola nascono alle soglie del secolo nuovo, il Novecento, ultimi della progenie di Luigi Ceresa, fornaio nel borgo marchigiano di Serra de’ Conti. La vita dei Ceresa è durissima, come quella di tutti gli abitanti di Serra, poveri mezzadri che vedono spegnersi figli e speranze una dopo l’altra. Lupo, vigoroso e ribelle, e il fragile Nicola sopravvivono forse in virtù della forza misteriosa che li unisce pur nella loro diversità. Zari nasce in Sudan ma viene rapita ancora bambina e poi convertita alla religione cattolica: in pochi sanno che questa è l’origine della Moretta, la badessa del convento di clausura di Serra, che con la sua musica straordinaria e la sua forza d’animo è punto di riferimento per tutta la comunità. Intanto il vento della storia soffia forte: le idee socialiste e quelle anarchiche, la Settimana Rossa del ’14, la Grande Guerra, l’epidemia di Spagnola… Lupo, Nicola e la Moretta dovranno resistere, aprire gli occhi e scoprire il segreto che lega le loro esistenze. Quella della Moretta – suor Maria Giuseppina Benvenuti, e prima Zeinab Alif, ancora oggi oggetto di culto – è una storia vera, le vicende dei fratelli Ceresa sono invece frutto di invenzione: ma in queste pagine ogni personaggio è seguito con il medesimo sguardo, frutto di una rigorosa documentazione storica e insieme di un’ardente partecipazione spirituale, e raccontato con una scrittura tesa, vibrante, capace di scavare nelle pieghe del tempo e trarne schegge di emozione vivissima. Alla sua seconda prova narrativa, Giulia Caminito sceglie di dare voce a chi non l’ha mai avuta, a chi è ultimo per nascita o per scelta: e si misura così con il grande tema della fede, della speranza salvifica in un mondo migliore.
Il terzo tempo di Lidia Ravera
Costanza non è vecchia però presto lo sarà. Convinta che il terzo tempo sia da vivere pienamente, senza mai smettere di cercare la felicità, ne scrive con spirito battagliero in una rubrica. “Insegno malinconia positiva. Soffrire da vecchi è la regola. Soltanto i vecchi speciali ce la fanno. E i vecchi speciali sono quelli che stanno bene.” Quando eredita dal padre un austero ex convento a Civita di Bagnoregio si lascia prendere da un progetto vagamente sconsiderato: radunare in quella casa bella e nuda, incastonata in un luogo simbolico che si sfalda lentamente, i compagni con cui giovanissima ha condiviso a Milano la vita e l’impegno politico, per ricreare una comune, una famiglia larga in cui spartire gli affanni e discutere del futuro perché un futuro c’è sempre, fino alla fine dei giochi. È un tentativo di tornare all’età delle illusioni, “la leggenda d’aver ragione che ha nutrito la nostra seconda infanzia”? Energica, accentratrice, un po’ egoista, Costanza è il magnete da cui tutti finiscono per essere catturati: gli amici di un tempo, con i loro dolori, le rivalse, i fallimenti; il compagno di una vita, Dom, che lei ha scelto di allontanare ma che la sorveglia con la tenacia di un’affettuosa sentinella; il figlio Matteo, che cova da grande distanza un suo carico di pena. Mentre tutti convergono su di lei, Costanza si sente soffocata dall’enormità del suo disegno. Riuscirà a portarlo a compimento? È proprio sicura di volerlo? E che cosa succederà?
L’infinito senza farci caso di Franco Arminio
Gennaio di sangue di Alan Parks
Havana noir di Leonardo Padura
Per la prima volta raccolti in un unico volume i romanzi dedicati alle indagini del disilluso tenente Mario Conde che si dispiegano attraverso le quattro stagioni dell’anno. Venti di Quaresima per la primavera, Maschere per i mesi caldi dell’estate, Paesaggio d’autunno per la mezza stagione più triste e Passato remoto per i mesi freddi dell’inverno.
Ambientati a Cuba, tra la seduzione del Mar dei Caraibi e i barrios meno raccomandabili dell’Avana, le storie del commissario Conde non sono solo dei noir appassionanti, ma aspre e veritiere incursioni nella realtà cubana contemporanea. Conde ci svela un mondo decadente di carrierismo, corruzione politica, sesso e traffico di droga: il lato oscuro eppure così seducente di una Cuba lontana dai paradisi turistici.
Un po’ Dashiell Hammett un po’ Raymond Chandler ma con un tocco inconfondibilmente latinoamericano, Leonardo Padura ha rivelato ai lettori di tutto il mondo un nuovo panorama del giallo.
Il palazzo delle ombre di Maxence Fermine
arigi, 1960: Nathan Thanner, trentenne taciturno e riservato, è un fabbricante di marionette e vive per le sue creazioni. Un giorno la sua vita viene sconvolta dall’arrivo di una misteriosa lettera del padre, che non sente da vent’anni. Ex scrittore di successo diventato pazzo, Hugo Thanner gli rivela di essersi suicidato e di avergli lasciato in eredità una dimora dalla fama maledetta, il Palais des Ombres, dalle parti del Père Lachaise. Comincia così per Nathan una sorta di infernale caccia al tesoro alla ricerca dell’ultimo manoscritto del padre, costellata di vendette, patti di sangue e trappole micidiali, in cui il confine tra realtà e illusione è sempre più labile. Immergendosi nel passato, Nathan scoprirà i più oscuri e inquietanti segreti della famiglia Thanner, e approderà alla soluzione di tutti i misteri celati nel Palazzo.
Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro
Gli affamati e i sazi di Timur Vermes
La lunga vallata di John Steinbeck
Pubblicata per la prima volta nel 1938, questa raccolta di racconti è la perfetta introduzione all’intera opera di John Steinbeck.
Ambientati nella valle di Salinas in California, dove semplici famiglie di agricoltori lavorano la terra e lottano per trovare il proprio posto nel mondo, i racconti contenuti ne La lunga vallata riflettono i temi centrali della narrativa del grande autore Premio Nobel: il conflitto tra città e ambiente rurale, tra braccianti e proprietari terrieri, tra passato e presente.
Amore e libertà di Osho
Il volume raccoglie le risposte di Osho a domande dirette sui temi dell’amore, del sesso, della libertà e del matrimonio.
Cosa ci spinge verso l’altro per poi, finito il primo fuoco, ripiegarci su noi stessi? Cosa ci spinge a cercare poi di nuovo un altro amore? Il meccanismo dell’innamoramento, svelato nella sua prepotente bellezza e fragilità, assume connotati inediti e ci obbliga a una riflessione profonda sul nostro essere parte in causa dei rapporti di coppia e sull’amare come graduale processo di fondazione di una consapevolezza nuova.
Il padre infedele di Antonio Scurati
La luce dei giorni di Jay McInerney
Il delta di Venere di Anaïs Nin
Un misterioso collezionista di libri nel 1940 offrì a Henry Miller cento dollari al mese per scrivere dei racconti erotici. Miller cominciò entusiasta, ma si stancò presto e passò l’incarico all’amica Anaïs Nin che aveva bisogno di soldi. “Cominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed esagerata che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualità” ricorda Anaïs Nin. “Passavo i giorni in biblioteca a studiare il Kama Sutra, ascoltavo le avventure più spinte degli amici… Tutte le mattine, dopo colazione, mi sedevo a scrivere la mia dose di pornografia… ”Solo ogni tanto riceveva una telefonata dal mandante.Una voce diceva: “Va bene. Ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non è sesso. Si concentri sul sesso”. Nacquero così questi racconti erotici che si possono meritatamente annoverare tra le opere della letteratura erotica di maggior successo.
La ciociara di Alberto Moravia
La ciociara è la storia delle avventure di una madre e una figlia, costrette dal caso a passare un anno nelle prossimità del fronte del Garigliano tra il 1943 e il 1944. Ma La ciociara è anche soprattutto la descrizione di due atti di violenza, l’uno collettivo e l’altro individuale, la guerra e lo stupro. Dopo la guerra e dopo lo stupro né un paese né una donna sono più quello che erano prima. Un cambiamento profondo è avvenuto, un passaggio si è verificato da uno strato di innocenza e integrità a un altro di nuova e amara consapevolezza. D’altra parte tutte le guerre che penetrano profondamente nel territorio di un paese e colpiscono le popolazioni civili sono stupri. La ciociara non è un libro di guerra nel senso tradizionale del termine; è un romanzo in cui è narrata l’esperienza umana di quella violenza profanatoria che è la guerra.
Central Parks di Guillaume Musso
Il miniaturista di Jessie Burton
Un uomo senza patria di Kurt Vonnegut
In questi dodici interventi (originariamente pubblicati sulla rivista radicale In These Times, poi snobbati dalla grande editoria americana e raccolti in volume da una coraggiosa casa editrice indipendente che negli Stati Uniti ne ha fatto un bestseller da 350.000 copie), Kurt Vonnegut ci offre il suo punto di vista sull’America e sul mondo di oggi. Traendo ispirazione di volta in volta da Mark Twain, Gesù Cristo, Abraham Lincoln e i socialisti di inizio Novecento, critica ferocemente il neoimperialismo e il capitalismo malato delle multinazionali, ma con uno stile frizzante e discorsivo che apre a continue digressioni: dalle dichiarazioni d’amore per il blues alle geniali riletture naïf di Kafka e Shakespeare, dai ricordi del bombardamento di Dresda a quelli dello spinello fumato coi Grateful Dead, il tutto accompagnato da illustrazioni realizzate dall’autore stesso.
La caduta di Gondolin di J.R.R. Tolkien
Lo stesso Tolkien ha definito La caduta di Gondolin “il primo vero racconto di questo mondo immaginario”.
Insieme a Beren e Lúthien e a I figli di Húrin compone la trilogia dei tre Grandi Racconti dei Tempi Remoti.
Gondolin è una città meravigliosa, con strade lastricate di pietra, rigogliosi giardini e alte torri di marmo bianco. Tanta bellezza però è celata: in pochi sanno dove si trova perché la sua esistenza è minacciata da Morgoth, Demone dell’Ombra. A proteggere gli Elfi di Valinor che abitano la città c’è Ulmo, Signore delle Acque, che invia Tuor, eroe suo malgrado, da re Turgon per metterlo in guardia. A Gondolin Tuor cresce, sposa Idril, figlia del re, e dalla loro unione nasce Eärendel, padre di Elrond di Gran Burrone. Purtroppo però le forze del Male riescono a far breccia nel segreto della città elfica e la sottopongono a un epico assedio: Morgoth scatena un immane esercito di orchi, draghi e Balgor che non lascia scampo.
Che profumo quei libri di Giampiero Mughini
Febbre all’alba di Péter Gárdos
West di Carys Davies
Cy Bellman, allevatore di muli e sognatore irrequieto, vedovo, una figlia, legge sul giornale che in una palude del Kentucky sono stati ritrovati resti giganteschi appartenenti a un animale non meglio identificato. Così lascia la Pennsylvania per andare a verificare coi suoi occhi se davvero nelle piane del West pascolano ancora enormi creature leggendarie. Armato di mappe e della propria ostinazione, Bellman si congeda da Bess affidandola alle cure sbrigative della sorella che per prima dubita della sua salute mentale. Mentre Bess segue l’itinerario del padre rintanata in biblioteca e fantastica sulle sue avventure, Cy procede scortato da un giovane indiano smilzo chiamato Donna Vecchia Vista Da Lontano. Il loro è un viaggio di silenzi ed equivoci, verso qualcosa che forse non c’è. Intanto su Bess, che sta diventando una ragazzina, incombono le attenzioni del vicino di casa, Elmer Jackson. Bess è sola, non c’è nessuno a proteggerla. E la tragedia si addensa su due fronti. Una scrittura misurata e potente per una vicenda di illusioni e delusioni: l’epopea del West narrata come una storia semplice di uomini e di sogni.
La montagna del padre di Phillip Lewis
Poco prima della nascita di Henry Aster il padre torna di malavoglia con la giovane moglie nel villaggio degli Appalachi dov’è cresciuto, ripiegando (ma solo in apparenza) le proprie smisurate ambizioni letterarie, e compra per la piccola famiglia una casa sterminata e stravagante, fatta di acciaio e vetro, incastrata sul fianco della montagna. Un nido audace, una casa-simbolo che nel tempo diventerà una prigione per Henry, costringendolo alla fuga quando la tragedia colpirà la famiglia, e poi a un inevitabile ritorno, proprio come quello del padre, nel momento in cui saranno la casa e il passato a chiamarlo.
Un romanzo-fiume intriso di piccole storie di villaggio e di crescita, magiche visioni notturne di cavalli selvaggi e conflitti mai risolti. Una riflessione profonda sul senso del tempo, l’uso che se ne fa, l’importanza e l’ossessione della scrittura.
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